Il Consiglio Nazionale di domenica 29 novembre è iniziato con la proiezione di un cortometraggio “Veterinarian” della regista lituana Signe Baumane, un modo inconsueto ma apprezzato dai partecipanti per introdurre il tema dell’eutanasia che la vicepresidente Fnovi Carla Bernasconi ha presentato con estrema chiarezza e che è stato poi arricchito dalle sollecitazioni della giurista prof. Rescigno e della filosofa Barbara De Mori.
Il codice deontologico del 2006 non ha un articolo che parli espressamente di eutanasia anche se l’articolo 29 - Obbligo di informazione e consenso informato nella pratica veterinaria prevede che (...) Il Medico Veterinario è tenuto ad informare il cliente sui prevedibili di stati di sofferenza e di dolore dell’animale paziente e la durata presumibile dell´intervento professionale. È obbligo del Medico Veterinario comunicare al cliente la necessità del compimento di determinati atti al fine di evitare sofferenze, dolore o prolungati stati di malessere dell’animale paziente.
Il codice deontologico è il punto di partenza, oltre a questo però non ci sono certezze o soluzioni ma solo l’approfondimento di una tematica complessa che coinvolge la nostra professione e tutti gli altri interlocutori o stakeholders.
Nella presentazione sono state descritte alcune diverse situazioni che in comune hanno la morte dell’animale: eutanasia, soppressione eutanasia e soppressione, senza dimenticare altre circostanze, sulle quali sarebbe necessario iniziare una riflessione, che comportano la morte dell’animale e che vengono considerate “attività ludiche o sportive”.
La morte dei nostri pazienti può essere l’ultimo atto terapeutico oppure la conclusione di una serie di atti clinici e terapeutici destinati a mantenere in salute gli animali destinati alla produzione di alimenti.
Come ha sottolineato con pacata lucidità la prof. Francesca Rescigno si tratta di assicurare dignità alla vita - lunga o breve che sia - e alla morte degli animali che sono riconosciuti come esseri senzienti, destinatari di attenzioni e di protezioni tali da renderli anche se non esplicitamente soggetti.
La questione eutanasia è particolarmente complessa perché esistono diversi livelli di coinvolgimento e quindi anche di stress dovuto alla frequentazione con la morte, con gli strumenti farmacologici che la consentono.
Solo accennata, ma certamente ben nota ai presenti, la frequenza di suicidi tra colleghi collegati a quello che Barbara De Mori ha descritto come “moral stress” al quale siamo sottoposti quotidianamente.
Si è parlato, dal punto di vista giuridico, della possibilità di fare obiezione di coscienza - è stato ricordato che anche i farmacisti possono rifiutarsi di consegnare la pillola anticoncezionale, quindi non solo obiettare ad una pratica attiva sulla persona o sull’animale.
I richiami alla attualità non sono mancati: la recente legge di ratifica della convenzione di Strasburgo del 1987 con la scia di polemiche e di sfoggio di ignoranza sul taglio delle code e la concomitanza della festa del sacrificio e quindi un richiamo alle macellazioni senza stordimento consentite per motivi di culto.
Anche nei contributi dei colleghi che hanno preso la parola al termine delle relazioni, è emerso quanto profondamente sia sentito questo tema e quanta volontà ci sia di condividere esperienze e riflessioni, e la necessità di prevedere gli apporti culturali che provengono da altre discipline.
La professione - e non solo sull’eutanasia - è chiamata ad una crescita culturale che non può essere procastinata e che viene richiesta da una parte consistente di colleghi.
Come detto da Carla Bernasconi “non ci sono soluzioni, solo proposte, dubbi, spunti di riflessione” Non sarà un percorso agevole ma siamo orgogliosi di averlo iniziato e di avere avuto tanti riscontri di partecipazione e di condivisione da parte dei colleghi.
La strada è appena iniziata e non sarà agevole: uno dei primi traguardi da raggiungere in tempi brevi è l’introduzione di un articolo dedicato alla eutanasia nel codice deontologico.
Anche questo CN è stato caratterizzato dall’alto livello delle relazioni presentate, dalle proposte di crescita professionale e culturale che vorremmo diventassero patrimonio fruibile per tutti i colleghi interessati.
Carla Bernasconi - Eutanasia, il Medico Veterinario e gli esseri senzienti
Francesca Rescigno - I diritti degli esseri animali una vita ed una morte dignitosa