Comportamento “contrario ai doveri d’ufficio e idoneo a diffondere nell’opinione pubblica un senso di sfiducia nell’azione del pubblici dipendenti, ed in particolare di chi è preposto alla erogazione di un servizio fondamentale-la tutela della salute- esercitato nei confronti di soggetti deboli”. Con queste parole la Corte dei Conti toscana ha condannato una ginecologa di Bibbiena sia per danno erariale sia per danno all’immagine dell’Asl, per aver in qualche modo ingenerato disaffezione dei cittadini verso l’azienda pubblica.
La ginecologa era stata condannata a due anni per concussione e peculato (articoli 317 e 314 c.p.) perché sue visite effettuate sulle pazienti durante l’orario di lavoro erano eseguite come prestazioni libero professionali; inoltre, per alcune prestazioni in libera professione intramoenia, riscuoteva senza versare il 15% all’Asl. La ginecologa aveva patteggiato la pena e l’ultima parola l’ha detta la Cassazione a giugno 2013.
Intanto era stato attivato alla Corte dei Conti un procedimento per danno erariale nel quale oltre al danno diretto patrimoniale all’Asl pari a circa 6.000 euro, i giudici contabili hanno ravvisato un danno all’immagine dell’Azienda per il quale è arrivata la condanna ad altri 5 mila euro di risarcimento a fine agosto scorso.
(Fonte Doctor33)