Lazio e Molise: gli ambulatori non hanno le ruote

27/06/2016
.

Il motto finale de“ La fattoria degli animali “ di George Orwell recita "tutti gli animali sono uguali ma alcuni sono più uguali degli altri".
E’ facile pensare all’allegoria di Orwell leggendo il comunicato sull’operazione “Salviamo l’Orso” sul sito del Parco Nazionale d’Abruzzo.

I servizi veterinari delle Regioni Lazio e Molise, in deroga a quanto previsto sia dalle norme nazionali che da quelle regionali sulla strutture medico veterinarie, hanno autorizzato un’ambulanza veterinaria a diventare “un vero ambulatorio mobile” per permettere ad un soggetto privato di surrogare i compiti istituzionali cui gli stessi servizi veterinari che avrebbero dovuto adempiere sui cani randagi vaganti sul territorio dal 1991, in osservanza alla legge 281/91.
Sull’ambulanza verranno eseguiti dalla task force di ENPA gli interventi chirurgici per la sterilizzazione dei cani randagi e probabilmente anche quelli di proprietà presenti sul territorio del Parco Nazionale d’Abruzzo nei territori del Lazio e del Molise; l’Abruzzo ha invece responsabilmente preferito rivolgersi, per le sterilizzazioni, ad ambulatori veterinari sul territorio.
Evidentemente non sono di interesse le Buone Pratiche Veterinarie e la tutela del benessere degli animali, i requisiti minimi delle strutture medico veterinarie, le norme sul farmaco veterinario, gli adempimenti burocratico-amministrativi previsti dalle Leggi dello Stato.
Con questo piano non viene neanche tenuta in considerazione l’evoluzione della scienza medico veterinaria anche limitatamente alle linee guida internazionali sulle vaccinazioni efficaci.
Ci si chiede quindi se in questo Paese sia tutto derogabile: probabilmente sì, ma non per tutti. I Servizi veterinari, nell’espletamento dei loro compiti di vigilanza, daranno sanzioni alle strutture medico veterinarie che ometteranno o non osserveranno le norme.
La Federazione ritiene che la lotta al randagismo si debba basare su interventi strutturati e concordati sul tutto il territorio nazionale, nel giugno del 2015 aveva a tal fine partecipato al Tavolo Tecnico sul randagismo convocato dal Ministero della Salute e aveva predisposto, in collaborazione e accordo con Anmvi e Sivemp, una proposta molto articolata che non è mai stata presa in considerazione.

Fonte: 
Ufficio stampa FNOVI
FNOVI!
iscriviti alla newsletter di