Terapia giusta e accessibile

Sulla nuova specialità a base di fenobarbitale
17/03/2017
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Il fenobarbitale è stato sintetizzato nel primo decennio del secolo scorso e utilizzato, limitandoci alla medicina veterinaria, per prolungare la vita di un numero infinito di pazienti epilettici. Il costo dei farmaci contenenti questo principio attivo è stato fino a pochi giorni fa sostenibile da tutti, rendendo realmente accessibile a tutti i pazienti animali una terapia efficace, senza costringere medici veterinari e proprietari a decidere sulla sorte degli animali esclusivamente in base alla disponibilità finanziaria. In una società civile che considera gli animali da compagnia componenti della famiglia, in Italia come in Europa, da un giorno all'altro diritti apparentemente condivisi da tutti - la libertà terapeutica, l'accesso alle cure, la salute e il benessere degli animali - vengono spazzati da un unico principio: il ritorno economico di azienda di produzione. 

E' questo il reale mercato comune: ditta produttrice francese, ditta di distribuzione irlandese, autorizzazione centralizzata e in un attimo i medici veterinari, i proprietari e i pazienti si trovano a a fare i conti - ognuno secondo il ruolo definito - con una situazione insostenibile. Non è necessario riportare le immaginabili motivazioni dell'industria, ma è doveroso fare una riflessione sulle conseguenze di una, per quanto lecita, iniziativa commerciale premesso che il foglietto illustrativo precisa "Non usare in cani con peso corporeo inferiore a 6 kg. "
Stiamo parlando di animali da compagnia, quindi nessun problema di residui, neppure di antibiotici, ma di un farmaco salvavita in terapie a lungo termine, di uso talmente comune che anche nel Position paper Fnovi per lo sviluppo dell’utilizzo nei pets del farmaco veterinario era citato come esempio proprio per un impegno per l’abbassamento del costo dei farmaci veterinari salva vita;  un impegno per l’abbassamento del costo dei farmaci veterinari per terapie di lunga durata es.: Fenobarbitale e antiepilettici in generale (…)
Ora sembra di capire che le sollecitazioni della professione veterinaria e di tutti gli altri soggetti che sono portavoce dei proprietari a nulla valgano a fronte della decisione univoca delle aziende di produzione e distribuzione dei farmaci a d uso veterinario.
A noi medici veterinari questa circostanza pare inaccettabile e lesiva di molti diritti.
Con il supporto legale di esperti in materia stiamo verificando quali siano le azioni più indicate e quali le sedi europee alle quali trasmettere le nostre considerazioni. Non contro la libertà di commercio ma a tutela dei nostri pazienti e della dignità della professione.

Fonte: 
Ufficio stampa FNOVI
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