Sabato, 12 Novembre, 2016

VETERINARI SU ANTIBIOTICO RESISTENZA: FARE CHIAREZZA SUGLI ALLARMISMI

 

"Il rapporto diffuso dall'Agenzia Europea del Farmaco (EMA) tramite il progetto ESVAC (European surveillance of veterinary antimicrobial consumption) fotografa lo stato di quella che indubbiamente possiamo definire un'emergenza mondiale - la Federazione Nazionale degli Ordini dei Veterinari Italiani (FNOVI), a margine del Consiglio Nazionale in corso a Roma, interviene così in merito ai dati resi noti dal report EMA sull'antibiotico resistenza - La ricerca e lo sviluppo di nuove classi di chemioantibiotici, estremamente costosa e difficoltosa, procede a rilento mentre i batteri, abituati a fare la guerra ogni secondo della loro esistenza contro sostanze che li possono aggredire, sono altamente organizzati e potenti nel produrre geni di resistenza. Il problema è di estrema gravità in ambito umano poiché sempre più spesso antibiotici salvavita per l'uomo si dimostrano inefficaci, ma lo è anche in ambito veterinario". Su questo secondo filone in particolare, la FNOVI chiarisce che i dati forniti dall'EMA hanno posizionato l'Italia ai primi posti per vendita di antibiotici in Europa dal 2010. Tuttavia - prosegue la Federazione - i report successivi dimostrano che, a seguito di campagne informative, formazione ed emissione di linee guida ministeriali, nonché di misure intraprese dalla FNOVI stessa e dalle associazioni di categoria, risulta che il consumo di antibiotici si è ridotto in Italia al 2013 del 29% senza il ricorso ad alcuna restrizione nell'utilizzo, al contrario di quanto avvenuto in altri paesi europei. I piu recenti dati ESVAC posizionano nuovamente l'Italia al fondo della classifica insieme alla Spagna, tuttavia tali dati non appaiono conformi con quanto a disposizione del Ministero della Salute e dell'industria per cui sono attualmente al vaglio per rilevare eventuali errori dovuti alla trasmissione o all'elaborazione dei dati.

Riguardo la presenza di antibiotici negli alimenti di origine animale, ciò crea facili allarmismi nei consumatori. Essa però viene costantemente monitorata dai servizi veterinari pubblici e dagli istituti zooprofilattici, attraverso una fitta rete di controlli secondo quanto previsto dai piani nazionali. A tutela della salute del consumatore la normativa prevede che vengano rispettati dosaggi e tempi di attesa in grado di garantire concentrazioni di farmaci al di sotto dei Livelli Massimi Residuali, cautelativi per il consumo degli stessi con l'alimento, anche per tutta la vita dell'uomo.

È indispensabile tuttavia prestare la massima attenzione nell'utilizzo razionale degli antibiotici attualmente esistenti e delle loro associazioni, solo quando strettamente necessario e contro i germi specifici causa della patologia, sotto prescrizione del medico veterinario che ha tra i suoi compiti proprio quello di ricorrere ad adeguati criteri diagnostici di tipo clinico, farmacologico, e strumentale".

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