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IL PROGETTO

L’AUTOVALUTAZIONE

L’ITER DI CERTIFICAZIONE

VALUTAZIONE


IL PROGETTO

PERCHE’ CERTIFICARE LE COMPETENZE?

La certificazione delle competenze nasce dall’esigenza di valorizzare l’esperienza dei Medici Veterinari, convalidando la competenza da loro acquisita in specifici settori attraverso la formazione successiva alla laurea e l’attività professionale esercitata. Con la certificazione il professionista può comunicare la sua competenza agevolando la scelta dei clienti, ma anche dei colleghi, verso prestazioni specialistiche. La certificazione è una garanzia di competenza per il cliente ma anche un modo per valorizzare la stessa attraverso un sistema autorevole non autoreferenziale. Nel nostro Paese, fatta eccezione per i titoli utili all’ingresso nel Servizio Sanitario Nazionale, non sono disponibili percorsi specialistici universitari. L’accesso ai College europei ha un elevato coefficiente di difficoltà e l’impegno richiesto posticipa in modo significativo l’ingresso nel mondo del lavoro. Certificare le competenze risponde quindi a due bisogni:

  • quello dei proprietari degli animali che hanno il diritto di conoscere i profili di competenza dei medici veterinari cui affidano la salute dei propri animali,
  • quello dei medici veterinari che hanno tutto il diritto di comunicare i loro saperi.

COSA SI INTENDE PER “CERTIFICARE LE COMPETENZE”?

La competenza presuppone una capacità di scelta: è l’agire personale e socialmente apprezzabile di un professionista che si attua in un contesto finalizzato a rispondere ad una esigenza, a risolvere un problema, ad eseguire un compito, ad attuare un progetto. È una caratteristica individuale che comporta il saper integrare le conoscenze pregresse, le abilità, i comportamenti individuali e relazionali, le scelte valoriali, le motivazioni e i fini per contestualizzarli e finalizzarli a risolvere situazioni problematiche. Essa implica pertanto la mobilitazione delle conoscenze, il “saper fare” e il “saper far fare” e il “saper essere”. FNOVI ha pensato ad un modello ibrido in cui convivono albi, normazione e certificazione delle competenze: un modello utile sul mercato economico che semplifica le relazioni tra medico veterinario e cliente/utente. In questo modo l’Ordine professionale svolge al meglio la propria funzione di “garanzia” a tutela della collettività̀ valorizzando le capacità dei professionisti ed informando correttamente la collettività̀.

LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE È OBBLIGATORIA?

No. La certificazione è un percorso volontario a cui aderisce il professionista che vuole dare visibilità alle competenze acquisite

LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE SFAVORISCE IL MEDICO VETERINARIO CHE HA UNA PREPARAZIONE GENERALISTA?

No. Il medico veterinario generalista continuerà ad essere un presidio di salute irrinunciabile, distribuito su tutto il territorio nazionale, gestirà la medicina di base e, quando necessario, potrà indirizzare e riferire al medico veterinario certificato i casi che richiedono una gestione specialistica.

QUALI SONO I COSTI DELLA CERTIFICAZIONE?

La certificazione ha validità triennale, il costo per l’intero triennio si attesta circa sui 300 euro + IVA. Va ricordato che questa spesa è deducibile, infatti la Legge 81/2017 (c.d. “Jobs Act dei lavoratori autonomi”) all’art. 54 dispone l’integrale deducibilità̀ dal reddito di lavoro autonomo professionale delle spese sostenute (entro il limite annuo di 5.000,00 euro) per i servizi personalizzati di certificazione delle competenze [...] erogati dagli organismi accreditati in base alla disciplina vigente.

CHI CERTIFICA LE COMPETENZE?

La certificazione delle competenze viene rilasciata da organismi accreditati in conformità alla norma ISO/IEC 17024 da Accredia, l’Ente Unico nazionale di accreditamento designato dal governo italiano in applicazione del Regolamento europeo 765/2008. La certificazione di terza parte assicura l’indipendenza e l’imparzialità della valutazione del professionista e ne garantisce la competenza, in quanto spinge la persona a possedere, mantenere nel tempo e migliorare con continuità le proprie conoscenze e abilità.

CHI CERTIFICA LE COMPETENZE DEI MEDICI VETERINARI?

FNOVI ha concluso un accordo con Certing, primo organismo di certificazione nato su impulso di un Ordine professionale per certificare le competenze degli ingegneri, ma subito “aperto” ad altre professioni. La collaborazione tra i due enti è finalizzata all’attivazione di specifici percorsi di certificazione dedicati agli iscritti all’Albo dei medici veterinari. In particolare, percorsi di certificazione che rispondano all’evoluzione della professione medico veterinaria a livello nazionale e internazionale. In concreto Certing e FNOVI lavoreranno alla redazione dello schema di certificazione definito “Medico Veterinario Esperto” in diversi settori dell’attività professionale. Certing nasce come Agenzia del Consiglio Nazionale degli ingegneri ed è proprio la natura ordinistica di Certing, ente no profit socio di ACCREDIA il presupposto che ha determinato la scelta di questo ente di certificazione. Inoltre, FNOVI è partner del Consiglio Nazionale degli ingegneri in “Professioni italiane” (ente che riassume le professioni del Comitato Unitario delle Professioni CUP e quelle della Rete delle Professioni Tecniche RPT).

QUALI SONO I REQUISITI PER POTER ACCEDERE AL PERCORSO DELLA CERTIFICAZIONE?

E’ stato predisposto in collaborazione con Certing, un regolamento che definisce le condizioni generali per la certificazione. I requisiti specifici sono riportati nei regolamenti tecnici di settore, ad es. medico veterinario esperto in dermatologia, ecc. I requisiti si basano sulle conoscenze, abilità ed esperienze coerenti con il profilo dichiarato, oltre che aggiornate con continuità nel corso della vita professionale. I regolamenti, dopo l’approvazione degli organi competenti di Certing, verranno pubblicati sul sito di Fnovi e di Certing.

LA CERTIFICAZIONE VA CONFERMATA A SCADENZE REGOLARI?

La certificazione di Medico Veterinario Esperto ha validità 3 anni durante i quali non è richiesta la presentazione di ulteriore documentazione per il suo mantenimento. In prossimità della scadenza, il medico veterinario certificato che intende rinnovare la certificazione, dovrà fare domanda di rinnovo e fornire a Certing evidenza di aver mantenuto la continuità operativa nel campo per il quale è certificato.

QUALE E’ L’ITER PER LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE?

L’organismo di certificazione, ai fini del rilascio del certificato, verifica e attesta il possesso dei requisiti del professionista in base ai regolamenti e agli altri documenti applicabili per la specifica attività. Nel percorso di certificazione non è secondario che la procedura non prevede un “esame" ma una valutazione tra pari che parte dall’analisi delle esperienze professionali portate a supporto della richiesta.

CHE RUOLO HA ACCREDIA?

Accredia è l'Ente designato dal governo italiano ad attestare la competenza, l'indipendenza e l'imparzialità degli organismi e dei laboratori che verificano la conformità dei beni e dei servizi alle norme. E’ un’associazione riconosciuta che opera senza scopo di lucro, sotto la vigilanza del Ministero dello Sviluppo Economico, l’autorità referente per l’accreditamento a livello nazionale. Ogni paese europeo ha il proprio Ente Unico di accreditamento, che opera in linea con quanto stabilito dal Regolamento CE 765/2008 e dalla norma internazionale ISO/IEC 17011. ACCREDIA attesta la competenza, l’indipendenza e l’imparzialità degli organismi di certificazione e ne assicura l’idoneità a valutare la conformità di beni e servizi. Nel caso della certificazione delle competenze, ACCREDIA accredita Certing che a sua volta certifica la competenza dei professionisti. Anche Accredia è a sua volta verificata mediante un accurato processo di valutazione inter pares (peer evaluation) da parte di EA (European Co-operation for Accreditation). L’esito positivo della valutazione permette all’Ente di accreditamento di ottenere lo status di firmatario degli Accordi internazionali di Mutuo Riconoscimento: EA MLA – Multilateral Agreements, IAF MLA – Multilateral Agreements, ILAC MRA – Mutual Recognition Arrangements.

  • European co-operation for Accreditation (EA) è il network che raggruppa gli enti di accreditamento europei. E’ stata formalmente incaricata dalla Commissione europea con il Regolamento (CE) n. 765/2008, di sviluppare e mantenere un accordo multilaterale di mutuo riconoscimento (EA MLA) basato su un'infrastruttura di accreditamento armonizzata.
  • International Accreditation Forum (IAF) è l'associazione mondiale degli enti di accreditamento coinvolti nella valutazione della conformità dei sistemi di gestione, dei prodotti, dei processi, dei servizi, del personale, della convalida e della verifica
  • International Laboratory Accreditation Cooperation (ILAC) è l'associazione mondiale degli organismi di accreditamento che si occupano dei laboratori di prova e di taratura, dei laboratori di analisi mediche, degli organismi di ispezione, dei fornitori di prove valutative e dei produttori di materiali di riferimento.

Gli Accordi di Mutuo Riconoscimento assicurano l’equivalenza sul mercato delle certificazioni, garantendo la competenza, il rigore procedurale e l’uniformità del modus operandi tra gli Enti che svolgono attività di accreditamento nel mondo. in base a tali accordi, i firmatari riconoscono e accettano l'equivalenza dei sistemi di accreditamento gestiti dai membri firmatari, nonché l'affidabilità dei risultati della valutazione della conformità forniti dagli Organismi di Valutazione della Conformità (CAB) accreditati dai membri firmatari.


L’AUTOVALUTAZIONE

APPRENDIMENTO FORMALE (CREDITI ECTS): QUALE VALORE HA LA TESI DEL DOTTORATO?

La tesi di dottorato [nel caso specifico il dottorato aveva come titolo “Hygiene and production in aquaculture”, e la tesi aveva riguardato le patologie dei pesci (quadri anatomopatologici eziopatogenetici e diagnostici. Non essendoci nel titolo del dottorato un riferimento a "patologia" si chiedeva se la tesi di dottorato fosse considerata ai fine della certificazione in “MV esperto in patologia”] serve per capire la congruenza del percorso formativo con il settore di certificazione. Nel caso specifico se il candidato vuole farsi riconoscere i punti per la certificazione come “MV esperto in patologia”, in sede di valutazione della domanda verrà valutato l’abstract della tesi o l’eventuale pubblicazione che la tesi ha generato. Il punteggio previsto per il dottorato verrà confermato oppure diminuito (2/3 o 1/3 del punteggio previsto) a seconda del grado di congruenza con il settore di certificazione.

APPRENDIMENTO FORMALE: LA TESI RIENTRA NEL PERCORSO DI LAUREA O PUÒ ESSERE CONSIDERATA A PARTE?

La tesi di laurea è parte integrante del percorso di laurea (prerequisito per l’accesso alla certificazione), pertanto non prevede l’assegnazione di un punteggio specifico. La tesi del dottorato viene utilizzata per valutare la congruenza del titolo e quindi la % di punti che possono essere considerati validi e di per sé non genera punteggio.

APPRENDIMENTO FORMALE: UN TITOLO GPCERT SARÀ ACCETTATO NELLA PROCEDURA DI CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE?

La valutazione del GPCert contribuisce, insieme con gli altri, a dimostrare il possesso delle competenze delle quali si sta chiedendo la certificazione. In particolare, questa tipologia di formazione, essendo un percorso formativo con una certificazione finale, rientra nell’area dell’apprendimento formale.

APPRENDIMENTO NON FORMALE: COME SI CALCOLANO LE ORE DI UN CONVEGNO A CUI HO PARTECIPATO?

In base al programma del convegno, che deve riportare le ore dedicate all’attività formativa. Le ore vengono valorizzate secondo i criteri AGENAS (1,3 punto/ora, fino a 25 partecipanti, 0,7 punti/ora fino a 100 partecipanti, 0,3 punti/ora oltre i 100 partecipanti).

SE UN CONVEGNO NON HA ECM, VIENE CONSIDERATO?

Se un convegno non prevede l’erogazione di crediti ECM è necessario che il provider dell’evento sia comunque accreditato da AGENAS o da FNOVI (sistema SPC). I punteggi vengono riconosciuti in base alla documentazione prodotta (Attestati di partecipazione e programma dell’evento) secondo i criteri AGENAS visti in precedenza. Questa modalità viene utilizzata anche per la partecipazione a convegni all’estero.

COME SONO ASSEGNATI I PUNTI AD UN CONVEGNO?

(Nel caso specifico si chiedeva perché vengono assegnati più punti/ora ad un convegno con pochi partecipanti rispetto ad un convegno con molti partecipanti come sono, ad esempio, quelli internazionali/europei). E’ un criterio generalmente accettato (ad es. da AGENAS per gli ECM), in base al quale si ritiene che il valore formativo di un evento sia tanto maggiore quanto più è focalizzato su un numero ristretto di partecipanti e su un tema specifico. Il fatto che il convegno sia nazionale o internazionale non influisce necessariamente sul valore formativo.

APPRENDIMENTO INFORMALE (PUNTI): COME SI QUANTIFICA E COME SI DIMOSTRA LA PARTECIPAZIONE A STUDI OSSERVAZIONALI?

(Nel caso specifico, a proposito della ricerca sul campo, degli studi osservazionali e di tutti gli studi retrospettivi che esitano in pubblicazione si chiedeva se fosse necessario inserire la pubblicazione più volte). È vero che tutti gli studi retrospettivi sono osservazionali, ma non tutti gli studi osservazionali sono retrospettivi. Alcuni studi registrativi non vengono pubblicati. In ogni caso va inserito una sola volta - Parte generale Come si quantifica e come si dimostra se non inserendo nuovamente la pubblicazione?

APPRENDIMENTO INFORMALE (PUNTI): COME DI QUANTIFICA IL TUTORAGGIO?

(Nel caso specifico si chiedeva se, per quantificare il tutoraggio si potevano inserire, facendo il calcolo degli ECTS, i corsi tenuti come docente e se, in caso affermativo, dovessero allegarsi i registri delle lezioni). Il foglio di calcolo ECTS non deve essere utilizzato per valorizzare il tutoraggio, per il quale ci sono le istruzioni nella tabella stessa. La quantificazione dell’attività di tutoraggio va inserita nella parte dell’apprendimento informale della tabella, per la quale sarà necessario produrre la documentazione a supporto (ad es. elenco dei casi gestiti come supervisore, oppure schede di registrazione attività in affiancamento, registro di tirocinio etc.). Tutte le attività di docenza vanno riportate nell’apprendimento non formale.

CHE VALORE HANNO TUTTE LE ATTIVITÀ DI FORMAZIONE POST-LAUREA?

(Nel caso specifico si chiedeva come considerare la formazione “undergraduates” e, in particolare, se si poteva considerare il percorso del residency anche se non si era diplomati). Tutte le attività di formazione post laurea (residency, dottorandi etc.) per definizione non rientrano nella definizione di tutoraggio per undergraduate. Le attività di tutoraggio durante il periodo di formazione universitaria rientrano nelle attività EPT (external practical activities) che devono essere registrate nel curriculum universitario. La documentazione è costituita dai registri o libretti che l’università fornisce allo studente, controfirmati dal Professionista che effettua l’attività di tutoraggio. Il professionista può fornire come evidenza un estratto di tali libretti e documentazione della convenzione attuata con l’università per le attività di tutoraggio.

APPRENDIMENTO INFORMALE: COSA È UN ‘CASE LOG’?

Il “Case Log” altro non è che un registro - compilato come file Excel utilizzando i modelli espressamente predisposti e inserendo le informazioni richieste (a mero titolo esemplificativo: dati identificativi del paziente, assistenza prestata, emergenza/routine, anamnesi, esami richiesti/eseguiti, diagnosi finale, trattamento prescritto ecc.) - dove i candidati alla certificazione sono tenuti a registrare le reali, e documentabili, esperienze cliniche acquisite.

APPRENDIMENTO INFORMALE: COME SI CALCOLA LA PARTE SPECIALE DEI CASE LOG?

[Nel caso specifico, poiché 250 referti valgono 100 punti, si chiedeva quale valore inserire se nei 3 anni si avevano 1789 referti fatti, e dividendo 1789 per 250 il risultato da inserire (7) risultava superiore]. Il requisito è il numero minimo di referti (per la patologia sono 250 negli ultimi 3 anni) a cui corrisponde un punteggio di 100 punti. Nel caso in esempio il limite minimo sia superato, durante il colloquio verrà verificata la documentazione di casi selezionati per confermare il punteggio assegnato.

GLI ISCRITTI NELL’ELENCO FNOVI NELL’AMBITO PROFESSIONALE DELLA “MEDICINA COMPORTAMENTALE” POSSONO RITENERSI GIÀ CERTIFICATI?

L’iscrizione negli elenchi di alcuni ambiti professionali (Medici veterinari esperti in comportamento animale, animali esotici, telenarcosi, Veterinario aziendale, medicina tradizionale cinese – agopuntura, Nutrizione, Alimentazione e Dietologia clinica degli animali da compagnia) non consente la certificazione de facto. (https://www.fnovi.it/albi-e-iscritti/ricerca-iscritti-per-ambiti-professionali).


L’ITER DI CERTIFICAZIONE

ESISTE UNA VERIFICA SUCCESSIVA PER I COLLEGHI ‘CERTIFICATI’? ESISTE UNA PROCEDURA PER OTTENERE IL RINNOVO DELLA CERTIFICAZIONE?

Il certificato ha una validità di 3 anni, successivamente il professionista può fare domanda di rinnovo. Nel triennio è importante proseguire con l’aggiornamento continuo e con l’attività in campo perché anche per il rinnovo è richiesto il raggiungimento di un punteggio minimo.

IL RINNOVO DELLA CERTIFICAZIONE OTTENUTA, AVVIENE SU INPUT E A CURA DELL’ENTE DI CERTIFICAZIONE?

Il medico veterinario esperto se vuole mantenere la certificazione deve fare domanda di rinnovo almeno 6 mesi prima della scadenza del certificato.


VALUTAZIONE

LA PRESENTAZIONE DELLA CANDIDATURA COME ‘VALUTATORI’ HA UNA SCADENZA O PUÒ ESSERE PRESENTATA ANCHE IN SEGUITO?

L’autocandidatura attualmente avviata (aperta fino al 30 novembre 2023) servirà ad individuare un primo gruppo di valutatori. Successivamente, anche in funzione delle necessità emerse, verrà riproposta la procedura di selezione con delle nuove finestre per l’autocandidatura.

COSA ACCADE NEL CASO DI CANDIDATURE DI ‘VALUTATORI’ IN MISURA MAGGIORE PER UN PROFILO PIUTTOSTO CHE PER UN ALTRO?

Le autocandidature verranno riesaminate al fine di verificare l’effettivo possesso dei requisiti e, in caso positivo verranno proposte a Certing. Nel caso ci fossero settori senza valutatori, FNOVI provvederà a darne comunicazione nel sito e nella NL al fine di realizzare una integrazione.

UNA VOLTA ACQUISITO L’INSERIMENTO NELL’ELENCO DEI ‘VALUTATORI’ SONO PREVISTI PERCORSI SPECIFICI DI FORMAZIONE?

I colleghi inseriti nell’elenco dei valutatori saranno formati sulle procedure di certificazione da Certing. È inoltre previsto dalla norma ISO/IEC una attività di monitoraggio al fine di migliorare l’attività di valutazione dei candidati.

IN COSA CONSISTE L’IMPEGNO RICHIESTO AL VALUTATORE?

Il valutatore qualificato da Certing dovrà valutare il soddisfacimento dei requisiti minimi di certificazione attraverso la revisione della documentazione presentata e un colloquio con il collega che ha presentato la domanda di certificazione. Gli argomenti del colloquio saranno definiti nei regolamenti tecnici di ciascun settore di certificazione. Al termine il valutatore dovrà redigere una relazione sintetica della valutazione effettuata ed esprimere il giudizio di conformità ai requisiti definiti. L’impegno in termini di tempo varia rispetto alla complessità e quantità della documentazione da valutare e in funzione della capacità dello stesso valutatore. La documentazione da esaminare sarà resa disponibile su apposita piattaforma informatica di Certinge a cui il valutatore potrà accedere mediante credenziali personali.

L’ATTIVITÀ DI ‘VALUTATORI’ SARÀ A TITOLO GRATUITO O È PREVISTO UN COMPENSO?

Il compenso riconosciuto ai ‘valutatori’ è stato determinato, in accordo con il tariffario Certing, nella misura di 100€, oltre a IVA ed ENPAV come per legge.