I Medici Veterinari facciano Farmacovigilanza senza condizionamenti

I Medici Veterinari facciano Farmacovigilanza senza condizionamenti

Riceviamo e pubblichiamo: “Diciamocelo francamente, se fossi un L.P. avrei chiuso qui con l’esperienza della farmacovigilanza. Dunque, faccio una segnalazione di farmacovigilanza in apicoltura. Ricevo i complimenti della Regione che inoltra ad un Comitato. Mi arrivano le considerazioni di uno di loro dalle quali si capisce benissimo che non ha neanche letto il referto dello zooprofilattico allegato e dunque devo scrivere le contro-deduzioni per puntualizzare quanto già spiegato. . . . . tutto finito? NO! . . . . (continua)
Riceviamo e pubblichiamo: “Diciamocelo francamente, se fossi un L.P. avrei chiuso qui con l’esperienza della farmacovigilanza. Dunque, faccio una segnalazione di farmacovigilanza in apicoltura. Ricevo i complimenti della Regione che inoltra ad un Comitato. Mi arrivano le considerazioni di uno di loro dalle quali si capisce benissimo che non ha neanche letto il referto dello zooprofilattico allegato e dunque devo scrivere le contro-deduzioni per puntualizzare quanto già spiegato. . . . . tutto finito? NO!
Arriva la telefonata dell’industria farmaceutica (20 min) che mi dice che ho sbagliato qualcosa per cui loro ci fanno brutta figura e non va bene, e non è giusto, e non è cosi, e di là quello che parla non è nemmeno un veterinario! Concordiamo una mail in cui lui mi spiega che cosa, vista la situazione, secondo lui avrei dovuto scrivere. Ma, ripeto, sono un veterinario ufficiale; me lo posso permettere. E’ evidente che sul territorio non stai li a pesare il pro e contro, l’ago della bilancia, gli equilibrismi e le belle o brutte figure. Allora, volendo anche ammettere che questo qui abbia ragione è ammissibile che il tutto sia così faticoso? Posso la prossima volta non lasciare i miei recapiti?".
La Federazione ha ritenuto di dare pubblica evidenza alla testimonianza di un nostro collega, per stigmatizzare la gravità dei fatti denunciati. Accade che un medico veterinario, nello svolgimento di un proprio diritto-dovere quale è l’attività di farmacovigilanza, possa subire pressioni ed essere raggiunto da richieste di "rettifica" di quanto segnalato alle autorità competenti.
La FNOVI vuol credere che si tratti di un episodio isolato e che l’indipendenza del medico veterinario, principio deontologico fra i più qualificanti per l’esercizio della professione medico-veterinaria, goda della più alta considerazione da parte di tutti i soggetti del sistema di farmacovigilanza veterinaria.
Se così non fosse, la Federazione sarebbe costretta a chiedere interventi tutelanti, fino considerare l’ipotesi di non mettere in chiaro il nominativo del segnalante, un dato oggi obbligatoriamente richiesto nella scheda di segnalazione.
E’ evidente che una singola segnalazione non costituisce prova di inefficacia del farmaco e che “concordare” la segnalazione per non fare “brutta figura” è sintomatico di una scarsa cognizione dei processi e delle finalità della farmacovigilanza veterinaria.
La FNOVI è impegnata in azioni di incentivazione delle attività di segnalazione e registra con preoccupazione il manifestarsi di comportamenti idonei a scoraggiarla. Tuttavia, la Federazione guarda con fiducia negli interventi che Ministero della Salute ed AISA vorranno adottare al fine di evitare situazioni quali quella denunciata.