Nuova circolare esplicativa dell’Agenzia delle Entrate

Nuova circolare esplicativa dell’Agenzia delle Entrate

A integrazione delle indicazioni fornite con la circolare n. 31/E del 22 maggio 2007, l’Agenzia ha diramato una nuova circolare (n. 38/E del 12 giugno 2007) sulle condizioni di marginalità, per identificare le imprese in condizioni di anormalità rispetto agli indicatori degli studi di settore.
A integrazione delle indicazioni fornite con la circolare n. 31/E del 22 maggio 2007, l’Agenzia ha diramato una nuova circolare (n. 38/E del 12 giugno 2007) sulle condizioni di marginalità, per identificare le imprese in condizioni di anormalità rispetto agli indicatori degli studi di settore.
La circostanza era già stata preannunciata da una nota del vice ministro dell’Economia Vincenzo Visco il quale era intervenuto a chiarire che: “il contribuente ha l’obbligo di dichiarare il reddito vero e non ha nessun obbligo di adeguarsi al livello di congruità indicato negli studi di settore: la condizione di non congruità non implica un accertamento automatico”.
Nella nota si ribadisce che è prassi consolidata dell’Agenzia tener conto delle evoluzioni nell’elaborazione degli studi di settore tra dichiarazione e controllo, se più favorevoli al contribuente. Dunque, visto che nel triennio 2007-2009 saranno revisionati tutti gli studi di settore, nei controlli delle dichiarazioni del 2007, effettuati a partire dal 2008, viene annunciata la possibilità di applicare gli studi revisionati, se più favorevoli al contribuente. Viene, inoltre, ricordato che la scadenza ordinaria per il versamento delle imposte (18 giugno) è stata posticipata di 20 giorni per chi applica gli studi di settore, con lo scopo di consentire a contribuenti e intermediari di applicare correttamente la nuova normativa sugli studi di settore.
Nella nota viene anche confermato che il livello di congruità degli studi di settore “non è frutto di improvvisazioni arbitrarie, ma è calcolato sulla base dei dati delle dichiarazioni dei contribuenti in condizioni di normalità”.
Per quanto la fonte governativa sostenga che gli indicatori di normalità economica sono finalizzati a contrastare comportamenti fraudolenti favoriti dalla stagione dei condoni come il gonfiamento dei magazzini, la sottodichiarazione del valore dei beni strumentali, la manipolazione dei costi, dalle simulazioni effettuate dai tecnici delle Entrate l’applicazione degli indicatori di normalità economica comporta l’incremento medio dei ricavi di congruità dell’8.7 per cento.
La FNOVI è già intervenuta nelle opportune sedi ad illustrare la problematica situazione della Veterinaria Italiana anche alla luce della Legge sulle liberalizzazioni introdotta dal Ministro Bersani e, attraverso i propri canali informativi, si impegna a raccogliere le segnalazioni provenienti dai veterinari in ordine alle eventuali incongruenze derivanti dall’applicazione dei nuovi indici di normalità. Segnalazioni che, se in una percentuale significativa, daranno lo spunto per richiedere un tavolo di discussione con l’Agenzia delle Entrate per rivedere l’incidenza degli indicatori di normalità e provocare una rivisitazione delle regole.
Per chi volesse approfondire l’argomento, si pubblicano in allegato i testi integrali delle recenti circolari emanate dalla Agenzia delle Entrate.