Malattia di AUJESZKY: Allevamenti non accreditabili senza il Veterinario Aziendale

Malattia di AUJESZKY: Allevamenti non accreditabili senza il Veterinario Aziendale

Il 28 febbraio è entrato in vigore il nuovo piano di eradicazione della malattia di Aujeszky le cui linee d'azione sono definite dal Decreto del Ministro della Salute del 30 dicembre 2010.
Il decreto ha sollevato un grande confronto tra i medici veterinari.
Tutti i paesi a suinicoltura avanzata hanno intrapreso una lotta contro questa malattia e nella Ue numerosi sono i paesi che hanno acquisito lo status di “paese indenne”. In Italia nonostante dal 1997 sia operante un piano di controllo, la situazione è purtroppo critica.
Pubblichiamo 2 interventi dell’incontro di Brescia: quello di Paolo Cordioli, responsabile del Centro di Referenza nazionale per l'Aujeszky, e quello di Loris Alborali, responsabile della sezione diagnostica dell’IZSLER di Brescia.
Nell’intervento di Alborali vengono tracciate le responsabilità del veterinario ufficiale, del veterinario aziendale e dell’allevatore. Nella relazione si specchiano i contenuti della carta fondativa del veterinario aziendale, così come tracciati dalla FNOVI e così come previsto dalla Animal Health Strategy 2007-2013, la road map comunitaria che chiede un approccio sinergico alla prevenzione in azienda zootecnica: l'allevatore, il veterinario aziendale e il veterinario ufficiale, tre attori che devono cooperare per soddisfare gli obiettivi legislativi e sanitari. Al fine di eradicare la malattia di Aujeszky la legislazione affida a questi 3 soggetti precise attività.
Alla base delle criticità registrate le vaccinazioni non eseguite. Queste criticità irrisolte, o risolte in forma parziale, porteranno pesanti limitazioni sulla movimentazione degli animali e dei loro prodotti. Le regioni o le province che ridurranno la sieroprevalenza detteranno i requisiti per la circolazione degli animali e presto o tardi si arriverà a richiedere animali completamente “negativi”.
Il nuovo piano punta l’indice sulle vaccinazioni e sui controlli riferiti alla corretta esecuzione del piano vaccinale.
L’ordine dei medici veterinari di Brescia ha organizzato un momento di confronto dal quale sono emersi contenuti di grande rilievo che vanno condivisi su tutto il territorio nazionale, in quanto condizione sine qua non per arrivare alla riduzione della sieroprevalenza e successivamente all’accreditamento con acquisizione della qualifica di “allevamento indenne da m. di Aujeszky”. La partita da giocare condizionerà la sopravvivenza stessa del comparto produttivo.