Mandi Luigi Pauluzzi

24/08/2011
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L'11 Agosto se n'è andato il Dottor Luigi Pauluzzi, 94 anni, Medico Veterinario che per tutta la vita ha dedicato le sue energie a questa professione che amava definire la più bella del mondo.
Nella sua lunga carriera ha pubblicato oltre cinquanta lavori scientifici, cinque dei quali premiati dalla Società Italiana delle Scienze Veterinarie ed uno, scritto insieme al maestro di ricerche della Scuola Veterinaria di Alfort, dall'Accademia Veterinaria di Francia.

L'11 Agosto se n'è andato il Dottor Luigi Pauluzzi, 94 anni, Medico Veterinario che per tutta la vita ha dedicato le sue energie a questa professione che amava definire la più bella del mondo.
Queste poche righe vogliono essere un ricordo ed un tributo al collega, ma soprattutto all'uomo, bella persona in ogni sua sfaccettatura.
Nato a Buia (UD) nel 1917, ma trasferitosi da bambino con la famiglia in Francia, frequenta la Scuola Nazionale di Veterinaria di Tolosa e si laurea nel 1940 a Milano.
Nel 1941 viene richiamato sotto le armi e nel 1942 viene inviato in Russia come Ufficiale Veterinario nel Battaglione Tolmezzo della Divisione Alpini Julia.
Tornerà in Italia nell‚Aprile del 1943, sopravvissuto con altri 78 uomini su 1400 che erano partiti. Un ricordo indelebile, un‚esperienza umana che nel 1970 racconta in "Alpini, muli e cristiani", il diario scritto in quei mesi: "i cristiani erano i Russi un popolo che non conoscevamo, ma quelle famiglie ci hanno accolto ed aiutato". Dopo il rientro, gli venne assegnata la Condotta di Ampezzo, in Carnia, dove conobbe Anna Maria, sua moglie, "la mia più grande scoperta".
Insieme hanno condiviso le fatiche della vita professionale con grande passione (e pazienza da parte di Anna). In quelle terre molto povere, uomini e animali erano colpiti da patologie molto gravi a carattere zoonosico, come la tubercolosi, la brucellosi, la rabbia, l'afta e la tricomoniasi: il lavoro era tanto e molto duro, 13-14 ore al giorno, ma di grande responsabilità e di grandi soddisfazioni.
Qui mise alla prova anche la sua passione per la ricerca che lo portò a pubblicare otto lavori, nei quali illustrò l'epidemiologia e i metodi utilizzati per bonificare definitivamente la Carnia da queste malattie.
Nella sua lunga carriera ha pubblicato oltre cinquanta lavori scientifici, cinque dei quali premiati dalla Società Italiana delle Scienze Veterinarie ed uno, scritto insieme al maestro di ricerche della Scuola Veterinaria di Alfort, dall'Accademia Veterinaria di Francia.
Per Luigi, lo studio e l'aggiornamento erano una ripresa di contatto con la conoscenza, e con la scienza, ed una via per accrescere la propria persona in toto.
L'altro elemento che lo distingueva era il suo profondo senso dell'etica: una miscela di umiltà e grande severità verso se stesso e la sua attività di ricerca; consigliava sempre di imparare a conoscere bene i propri limiti e le proprie aspirazioni e di non farsi prendere dall'arrivismo. La sua formazione culturale francese si traduceva nei rapporti di stima, collaborazione ed amicizia che instaurava con tutti i colleghi, dai suoi maestri ai colleghi dell'Università e degli Istituti Zooprofilattici. Il suo alto senso di responsabilità e la sua professionalità vennero messi alla prova nel 1976 quando, come veterinario della condotta di Gemona, una delle zone più colpite dal sisma, fu incaricato di occuparsi della salute degli animali sopravvissuti e dell'ispezione e dell'igiene degli alimenti (di origine animale e vegetale), delle acque e del latte.
Luigi menzionava sempre la generosità e la disponibilità di tutti quei colleghi che giunsero da tutt'Italia e che lo aiutarono a garantire la salubrità nelle cucine e nelle mense allestite nelle tendopoli e l'adeguata conservazione di tutte quelle derrate alimentari di prima necessità giunte con gli aiuti, affinché non andassero sprecate.
Nel 1980, anno del pensionamento, viene insignito della Medaglia d'oro ai Benemeriti della Salute Pubblica dal Ministero della Sanità. Essendo un uomo di scienza a tutto tondo, non si è fermato, ma ha proseguito i suoi studi ed il suo aggiornamento, rimanendo iscritto all'Ordine e continuando a coltivare i rapporti con i colleghi, soprattutto quelli più giovani "per sapere come e dove va la Veterinaria".
Nel 2010 è stato premiato per i suoi 70 anni di laurea in occasione della "Giornata del medico", svoltasi a Udine.
Nell'ultimo anno la sua attenzione era dedicata alla stesura di un libro intitolato "Storia breve della medicina comparata", intenzionato a mettere bene in evidenza soprattutto lo spirito che ha animato gli uomini e le donne di scienza nella loro attività di studio e ricerca, l'idea scientifica del Medico.
Inoltre teneva molto a far conoscere il contributo dei medici veterinari al progresso della scienza medica nel senso più ampio del termine, convinto da sempre del fatto che esista una sola Medicina per la tutela della salute umana ed animale.
Un anticipatore di quella filosofia globale che ha portato alla coniazione del motto "One world, one health, one medicine", che oggi vede uniti OMS, OIE e FAO in prima linea per la salvaguardia della salute pubblica. Oltre al ricordo del medico, rimane l'esempio di un uomo gentile, cortese, garbato, dalla grandissima forza d'animo e determinazione, molto legato alla famiglia, grande viaggiatore, a cui piaceva suonare il violino e dipingere.
Un animo nobile, ma discreto, come quei girasoli che amava tanto.

Mandi Gigi.

Fonte: 
Ufficio stampa Fnovi
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