Previdenza: Andrea Camporese confermato Presidente AdePP

Previdenza: Andrea Camporese confermato Presidente AdePP

Andrea Camporese, 45 anni, giornalista Rai e presidente dell'Inpgi, è stato confermato presidente dell'AdePP, l'associazione che riunisce le Casse di previdenza professionali. Lo annuncia un comunicato diramato dall’ENPAV.
''La politica dell'AdePP esce rafforzata - sottolinea il presidente Camporese in una dichiarazione - in vista degli importantissimi appuntamenti che ci attendono anche alla luce delle disponibilità ricevute recentemente per l'attivazione di un tavolo di confronto incentrato sulle gravi difficoltà che vive il mondo dei professionisti, sull'annoso tema della doppia tassazione e sulla necessità di un chiarimento sui profili della privatizzazione''.
“Sarà una’AdePP rivolta agli oltre due milioni di iscritti, con particolare attenzione ai giovani - dichiara Camporese - in un' ottica di un welfare integrato che allarghi le tutele a tutti i professionisti. Continuando il nostro impegno in Europa, nell'Action Plan, che ci vede protagonisti attivi nella promozione di politiche di sostegno per l'intero arco di vita del lavoratore, per l'accesso facilitato al credito e alla formazione''.
L'elezione del presidente è stata preceduta da un'assemblea straordinaria che ha approvato il nuovo Statuto AdePP. Il Consiglio Direttivo, oltre al presidente, comprende Gianpiero Malagnino, Enpam, Vice Presidente Vicario, Mario Schiavon, Enpapi , Vice Presidente, Alberto Bagnoli, Cassa Forense, Membro, Renzo Guffanti, CNPADC, Membro, Paola Muratorio, Inarcassa, Membro.
Il Collegio dei Revisori annovera Gianni Mancuso, Enpav, Presidente, Felice Damiano Torricelli, Enpap, Membro effettivo, Florio Bendinelli, Eppi, Membro effettivo, Daniele Cerrato, Casagit, Supplente, Arcangelo Pirrello, Epap, Supplente.
A breve l’AdePP si incontrerà con il nuovo Ministro del Lavoro che si è dimostrato sensibile alle note questioni della doppia tassazione e della inclusione delle Casse nell’elenco Istat.
Il Presidente Mancuso è dell’idea che se sulla prima questione, vista la ancora grave situazione economica, ci sia poco spazio, per ora, per arrivare a dei risultati concreti, invece per la questione Istat ci siano possibilità che venga istituito un elenco ad hoc nel quale inserire le Casse, ma solo ai fini statistici. Aggiunge inoltre che i capitali delle Casse potrebbero essere ben investiti in progetti di sviluppo per il Paese invece che essere versati nei conti dello Stato, come sta avvenendo con l’applicazione indiscriminata della spending review.