Via all’obbligo del POS per i professionisti

Via all’obbligo del POS per i professionisti

Ancora pochi giorni per i professionisti che devono adeguarsi alle nuove disposizioni previste dal Decreto Crescita 2.0 (D.L. n. 179/2012). Scatterà il 1° gennaio 2014 il provvedimento che renderà obbligatorio ai professionisti la dotazione di un POS per i pagamenti col bancomat: una stretta sulla tracciabilità dei pagamenti, anche se al momento solo per le imprese più “grandi”.
Ad integrazione delle notizie già diramate in argomento, e da più fonti, si chiarisce che dal 1° gennaio del 2014 imprese e professionisti con un fatturato al di sopra dei 200 mila euro saranno obbligati ad accettare i pagamenti superiori ai 30 euro tramite POS (dunque con bancomat e carte di credito) o assegni.
A partire dal 30 giugno del 2014, invece, l'obbligo sarà esteso a tutti coloro che svolgono attività di vendita di prodotti e prestazioni di servizi, indipendentemente dal fatturato annuo.
Si tratta di disposizioni che fanno seguito a quella, sempre contenuta nel Decreto Salva Italia (DL n. 201/2011), che ha vietato i pagamenti in denaro contante tra soggetti diversi in un’unica soluzione di importo superiore o uguale a mille euro. Con Decreto Crescita 2.0 il Legislatore ha voluto dare un ulteriore spinta alla diffusione dell’utilizzo degli strumenti elettronici di pagamento, come efficace metodo per il contrasto all’uso del denaro contante, e di conseguenza all’evasione fiscale, prevedendo all’articolo 15, comma 1, del DL 179/2012 per le Pubbliche Amministrazioni l’obbligo di utilizzo di carte di credito, prepagate e altri strumenti di pagamento elettronico, nonché l’obbligo per i commercianti, i prestatori di servizi ed i professionisti di dotarsi di POS.
Più in particolare il comma 4 dell’articolo 15 prevede che “a decorrere dal 1° gennaio 2014, i soggetti che effettuano l’attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, sono tenuti ad accettare anche pagamenti effettuati attraverso carte di debito. Sono in ogni caso fatte salve le disposizioni del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231”.