La lettera anonima è arrivata oggi e la pubblichiamo non per esaudire la richiesta del mittente ma perché utile a fare qualche riflessione che vogliamo condividere. 
Chi scrive dimostra quanto meno di non leggere quanto pubblicato in merito alle attività svolte dalla Fnovi e di non aver compreso la differenza fra reati e atti medico veterinari. 
A cominciare dal titolo per terminare con i pretesti per non firmare una lettera inviata al presidente della Fnovi, lo scrivente utilizza una serie di luoghi comuni che, al di là dell'infelice sintassi, denotano una superficialità aggravata da pregiudizi. Ci piacerebbe pensare che non sia un medico veterinario, quindi un collega, ma solo una patetica manifestazione di quella parte di popolazione facile preda dei timori che nascono dall'ignoranza.
La Fnovi e gli Ordini hanno, tra i propri compiti, la tutela dei pazienti e dei proprietari tramite la garanzia di professionisti formati, aggiornati e intellettualmente onesti ed indipendenti. 
A prescindere dall'approccio sensazionalista dei media, chiunque commetta un reato è riprovevole oltre ad arrecare danno all'immagine e al ruolo di chi svolge la professione correttamente.
La lesione dei diritti dei medici veterinari viene effettuata in primis da chi si comporta in modo disonesto, non da chi fa emergere situazioni di illegalità.