West Nile, il ruolo del cavallo nel segnalare la presenza del virus su territorio

West Nile, il ruolo del cavallo nel segnalare la presenza del virus su territorio

La West Nile disease è una malattia trasmessa dalle zanzare sia all’uomo che al cavallo dal cosiddetto virus del Nilo Occidentale. Il virus si moltiplica in modo imponente, raggiungendo una concentrazione nel sangue sufficiente ad infettare la zanzara, solo negli uccelli selvatici che vengono per questo chiamati “serbatoio”. La zanzara che a sua volta punge uomo o cavallo, ma anche altre specie animali, li infetta. Nell’uomo e nel cavallo tuttavia non avviene quella moltiplicazione sufficiente ad reinfettare la zanzara.
Uomo e cavallo sono dunque detti ospiti “finali” e anche se ammalati non costituiscono una fonte di infezione per gli altri uomini o animali. Altri mezzi di infezione documentati, anche se molto più rari, sono trapianti di organi, trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto in gravidanza.
Il cavallo svolge un ruolo importante come segnale della presenza del virus nel territorio, dal momento che possono mostrare sintomi dell'infezione. Nell'uomo la West Nile Disease è molto spesso asintomatica (in oltre l’80% dei casi) o si manifesta con sintomi lievi aspecifici; in casi rari (meno dell'1%), soprattutto in persone anziane o con deficit immunitario, si possono presentare forme più gravi con sintomi di tipo neurologico (encefalite o meningoencefalite). La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei.
Evidenze scientifiche nazionali ed internazionali hanno recentemente dimostrato l’efficacia dei piani di sorveglianza sistematica delle catture di zanzare vettrici e di sorveglianza attiva degli uccelli selvatici nel fornire informazioni precoci sulla circolazione del West Nile Virus.
Dal 2008 al 2013 sono stati segnalati 115 casi autoctoni di malattia neuro invasiva da West Nile (WNND), 44 nel 2013 soprattutto in Emilia Romagna e Veneto. Dal 15 giugno 2013, data di inizio della sorveglianza, sono stati segnalati 40 casi confermati di malattia neuro invasiva da West Nile virus in Italia. Il 63% dei casi è di sesso maschile con età mediana pari a 76 anni (range: 42-89 anni). La data di insorgenza dei sintomi dei casi va dal 21 luglio al 21 settembre 2013. Sette casi confermati, dei quali solo uno con età inferiore a sessanta anni, sono deceduti. Dopo il focolaio del 1998, il Ministero ha deciso di istituire un Piano di sorveglianza nazionale volto ad individuare precocemente la possibile circolazione del virus della West Nile in aree a rischio.
In Italia la Sorveglianza epidemiologica dei casi umani di malattia è regolata dalla circolare del Ministero della Salute “Sorveglianza dei casi umani delle malattie trasmesse da vettori con particolare riferimento alla Chikungunya, Dengue e West Nile Disease - 2013”; vengono attuati Piani di sorveglianza epidemiologica negli uccelli e negli equidi, di sorveglianza entomologica e di sorveglianza dell’avifauna e delle specie migratorie.
La maggior parte dei casi di WND negli equidi decorre in modo asintomatico. Circa il 10% degli equidi infetti manifesta sintomatologia nervosa; i sintomi nervosi più caratteristici e presenti nei casi conclamati sono anomalie dell’andatura con vario grado di atassia (da lieve a grave) e debolezza degli arti posteriori, talvolta con coinvolgimento di uno o entrambi gli arti anteriori. Nel cavallo è consigliata la vaccinazione, per evitare che la malattia possa colpire l’animale e, trattandosi di un animale “sentinella” è bene sottoporlo al controllo veterinario se si abita nelle zone maggiormente interessate o, data l’ampia diffusione delle zanzare, se si ha a che fare con sintomi neurologici, anche lievi. La convivenza cavalli/uomo diventa, pertanto, condizione predisponente per una diagnosi precoce e, con essa, per una efficace sorveglianza della malattia sul territorio. Per questo motivo i medici veterinari sia L.P. che D.P., e particolarmente tra questi, gli ippiatri, anche attraverso l’informazione diretta ai proprietari degli equidi sulla malattia, svolgono un ruolo fondamentale di sorveglianza epidemiologica finalizzata anche alla tutela della salute pubblica