Announo: quando l’audience vince sull’informazione

Announo: quando l’audience vince sull’informazione

Continua ancora l'eco della puntata andata in onda su La7 lo scorso 21 maggio nel corso della quale, grazie al ricorso ad immagini forti è stata sostenuta la tesi che gli allevamenti intensivi di suini non siano rispettosi del benessere degli animali e che le loro carni siano dannose per la salute dei consumatori.
Sul blog "Cibo e salute" de "La Stampa", curato dal Dr. Agostino Macrì pubblicato qualche giorno fa, si legge un amaro commento a proposito della necessità che le emittenti hanno di fare “audience” per aumentare gli introiti pubblicitari.
"C’è però un limite a tutto, e fare disinformazione soltanto per acquisire visibilità non sembra essere “eticamente” corretto. In Italia, infatti, vengono eseguiti migliaia di controlli ogni giorno, e la quasi totalità degli allevatori lavora in modo corretto e legale".
"Trattare questi argomenti in modo approssimativo e ideologico, facendo passare il messaggio che tutto il settore zootecnico sia corrotto e che tutti i veterinari siano dei farabutti, può alzare gli ascolti per una sera. A lungo andare, però, può minare la credibilità di chi si erge a paladino della buona informazione".
E la FNOVI è concorde.