La F.R.E.R.O.Vet dice no alla soppressione del servizio veterinario e igiene degli alimenti

Emilia Romagna
20/11/2015
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Ha sorpreso tutti apprendere che la Regione Emilia Romagna ha deciso con DGR 682 del 29/05/2015 la soppressione del Servizio Veterinario Regionale e Igiene Alimenti (quindi Veterinari e Igienisti che si occupano di sicurezza alimentare). La sorpresa è stata maggiore considerando che questo sia avvenuto in una Regione caratterizzata dalla rilevante presenza di filiere produttive zootecniche ed agroalimentari, di cui il 70% degli stabilimenti di trasformazione degli alimenti di origine animale esporta in tutto il mondo e contribuiscono alla formazione del PIL regionale in maniera rilevante.

La Federazione Regionale Emilia Romagna Ordini Veterinari (F.R.E.R.O.Vet), dopo aver atteso qualche mese al fine di  “intravedere un programma di riorganizzazione che conciliasse la riduzione delle risorse con il mantenimento dei livelli professionali garantiti sino ad ora dal Servizio Veterinario e Igiene degli Alimenti della Regione, o che proponesse un organigramma innovativo con ruoli e funzioni chiaramente identificati” si è rivolta al Presidente della Regione Emilia-Romagna, Dr. Stefano Bonaccini, per conoscere la ratio di questa decisione.
Nella nota si stigmatizza che “eventuali passaggi delle competenze veterinarie in un sistema a crescente devoluzione rischia, in assenza di un chiaro quadro normativo di riferimento, di tradursi in una svendita delle competenze consolidate e dei risultati sanitari di eccellenza raggiunti sia nella eradicazione delle malattie infettive che della sicurezza alimentare, settori che richiedono il sostegno di un sistema sanitario efficiente ed efficace e non di azioni che paiono mosse e dettate principalmente dalla ricerca di un risparmio economico”.
La F.R.E.R.O.Vet ha quindi formulato alcuni aspetti sui quali auspica di avviare un proficuo confronto:
1. che il settore veterinario abbia un riferimento professionale forte con una personalità autorevole a dirigerla, motivata e a tempo pieno, dotata di forte autonomia tecnica a supporto del Servizio Prevenzione collettiva e Sanità pubblica ma soprattutto con il mantenimento di un Area Veterinaria specifica con figure specialistiche veterinarie di appoggio per le 3 aree funzionali previste dalla normativa;
2. che il contingente professionale che sostiene tale figura di riferimento sia di elevato spessore professionale, con forte esperienza di campo e relazionale consolidata e che, si ribadisce, siano rappresentate le 3 aree funzionali della Sanità pubblica;
3. che sia valutato anche un deciso rinnovamento dei ruoli e delle persone che andranno a sostenere il settore;
4. che nel rispetto della logica e necessaria interdisciplinarietà delle funzioni sanitarie, le azioni veterinarie rimangano in capo ai Veterinari e che eventuali devoluzioni vedano il coinvolgimento della nostra categoria e non “svendute” ad altre professionalità;
5. che non si disperda il patrimonio di esperienza e competenza che fa della nostra Regione un’eccellenza nel sistema dei controlli;
6. che non si disperda il forte legame tra Regione e AUSL nel settore veterinario;
7. che se vi sono trasversalità tra Servizi e Professioni sanitarie, queste vengano utilizzate e praticate intelligentemente, come peraltro sempre avvenuto in passato;
8. che vi sia una concreta valutazione dei costi e benefici cui si va incontro con la soppressione del Servizio Veterinario e Igiene Alimenti della Regione;
9. che sia valutata attentamente una revisione degli strumenti e del modello del controllo ufficiale applicato dalla Veterinaria Regionale, rispetto alla sua inopinata soppressione.
 

Fonte: 
Ufficio stampa Fnovi
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