Cani pericolosi, la legge aiuta?

Cani pericolosi, la legge aiuta?

Ancora una volta la cronaca ha riportato un caso di aggressione di un cane con esiti purtroppo gravissimi. L’episodio si è verificato a Verbania ai danni di una bambina di 11 anni da parte di un cane Corso.
Perché i medici veterinari ritengono che l’Ordinanza sia scarsamente utile nella risoluzione o almeno riduzione del problema “morsicature da cani”?
Ancora una volta la cronaca ha riportato un caso di aggressione di un cane con esiti purtroppo gravissimi. L’episodio si è verificato a Verbania ai danni di una bambina di 11 anni da parte di un cane Corso. I media non concordano nel riferire le modalità dell'aggressione che sono riportate in modo diverso a seconda del quotidiano cartaceo o online consultato.
Quasi unanime però lo stupore che il cane aggressore non compaia tra le razze considerate pericolose menzionate nell'ultima "versione" dell'Ordinanza del Ministero della Salute di pochi giorni fa che dovrebbe regolamentare la gestione di questi cani da cui tutti dovrebbero guardarsi.
Perché i medici veterinari ritengono che l’Ordinanza sia scarsamente utile nella risoluzione o almeno riduzione del problema “morsicature da cani”?
• La distinzione manichea che caratterizza l’Ordinanza, cioè la scissione tra cani buoni e cani pericolosi in base alla razza non è supportata da dati scientifici veterinari né statistici ospedalieri nazionali o internazionali.
• Ogni cane può mordere in determinate circostanze per cui sarebbe sicuramente più utile al cittadino imparare a interpretare i segnali inviati dai cani piuttosto che cercare di comprendere di che razza sono per decidere se accarezzarli o meno.
• Non è pensabile che, viste le variazioni periodiche apportate alla lista delle razze considerate pericolose, i proprietari dei cani considerati pericolosi corrano il giorno dopo ai ripari rinchiudendo il cane che fino al giorno prima poteva girare indisturbato.
• È sempre fondamentale la conoscenza che il conduttore deve avere del proprio cane in modo da prevenire qualsiasi comportamento non gradito.
• È necessario un controllo sull’attività degli addestratori/educatori di cani che non raramente utilizzano metodi non idonei ad ottenere animali affidabili dal punto di vista dell’aggressività.
• L’educazione alla corretta convivenza tra uomo e cane, visti i rischi connessi, deve iniziare a livello scolastico e deve essere gestita da professionisti che abbiano conoscenze non solo teoriche ma anche pratiche delle problematiche inerenti.
Solo con la corretta analisi e la conoscenza adeguata del problema sarà possibile in futuro ridurre i tristissimi episodi che troppo spesso siamo costretti ad apprendere.