La FNOVI alle due giornate organizzate dal Ministero della Salute sulla lotta all’antimicrobico-resistenza (AMR)

La FNOVI alle due giornate organizzate dal Ministero della Salute sulla lotta all’antimicrobico-resistenza (AMR)

Due giornate dense di spunti e argomenti anche se poco frequentate e con presenza in aula prevalentemente veterinaria.
Le esperienze locali di studi ed azioni di controllo dell’AMR, sia veterinarie che umane, sono state illustrate per la medicina umana da Maria Luisa Moro e per quella veterinaria da Giovanni Alborali, IZS Lombardia ed Emilia Romagna. L’AMR è una preoccupazione globale che richiede un approccio trasversale, multidisciplinare e una catena di comando che funzioni( come il Global Action Plan on antimicrobial resistance del WHO).
Due giornate dense di spunti e argomenti anche se poco frequentate e con presenza in aula prevalentemente veterinaria. I relatori hanno illustrato le politiche ed iniziative non solo europee in argomento ma anche globali di WHO (Word Health Organisation), OIE (Organizazione Internazionale Epizoozie), ECDC (European Centre for Disease prevention and Control), DG-Sanco ed EMA (European Medicine Agency). A livello nazionale hanno rappresentato l’Italia diversi relatori tra cui per la medicina veterinaria in rappresentanza del Ministero della Salute, Silvio Borrello Direttore generale della sanità animale e dei farmaci veterinari, Umberto Agrimi dell’ISS e Antonio Battisti Direttore del Centro di referenza nazionale per l’AMR.
Le esperienze locali di studi ed azioni di controllo dell’AMR, sia veterinarie che umane, sono state illustrate per la medicina umana da Maria Luisa Moro e per quella veterinaria da Giovanni Alborali, IZS Lombardia ed Emilia Romagna. L’AMR è una preoccupazione globale che richiede un approccio trasversale, multidisciplinare e una catena di comando che funzioni( come il Global Action Plan on antimicrobial resistance del WHO).
Per l’Italia, paese ad alto rischio e frequentemente ai primi posti per gravità delle situazioni esistenti per diverse casistiche sia umane che veterinarie, una delle maggiori difficoltà illustrate ad impedimento del raggiungimento di possibili eccellenze come quelle del Regno unito in medicina umana, e dei Paesi Bassi in medicina veterinaria, è quella delle autonomie regionali che rendono difficile anche la sola raccolta del dati senza il quale è impensabile attuare strategie unitarie. L’Europa nel corso della Conference denuncia tra le altre cose, la vendita del 50% di Antimicrobici (AM) senza ricetta e della prescrizione in campo veterinario del 60% di AM registrati ad uso umano. Fortemente richiamati per comportamenti da rivedere i farmacisti di tutta Europa (peraltro non presenti in aula).
Molto rimane da fare per capire il ruolo della trasmissione della AMR da animali ad uomo anche se, per alcune zoonosi AMR, il legame è indubbio.
E moltissimo rimane anche da fare per rendere appetibile all’industria farmaceutica la ricerca nel settore degli AM e alla zootecnia l’implementazione di atteggiamenti virtuosi. Tutti gli attori di tutte le filiere sono chiamati in causa. Le due giornate di conferenza hanno evidenziato come l’AMR è responsabilità di tutti per microrganismi che non hanno confini.