Domanda nr.: 
520
Inserita il: 
Lunedì, 22 Agosto, 2016
Domanda: 
In merito alla somministrazione di farmaco/vaccino a conigli in struttura veterinaria, il coniglio che il proprietario dichiara da compagnia su che base viene distinto da un coniglio destinato al consumo? Esiste una distinzione ufficiale di conigli da compagnia e conigli detenuti e destinati al consumo domestico? I farmaci/vaccini somministrati ai conigli in ambulatorio vanno comunque registrati sul registro* c/s dei trattamenti fatti su animali DPA o basta la dichiarazione del proprietario per considerarlo 'da compagnia' (*il famoso registro che deve obbligatoriamente essere tenuto anche in bianco')?
Risposta: 
Pur esistendo razze allevate per essere detenute da compagnia, non esistendo l’anagrafe cunicola, e mancando definizioni precise negli articoli del DLgs 193/06 che lo menzionano in modo generico, la distinzione viene fatta sulla base della dichiarazione del proprietario. Nel caso di coniglio nonDPA i trattamenti non devono essere registrati. A titolo di curiosità si rileva come in Italia, secondo l'ANCI, che cura per conto del Ministero il Libro Genealogico vi sono 43 razze riconosciute, e quasi 40 non riconosciute ufficialmente. Il fatto stesso di portare un coniglio in un ambulatorio, per il costo economico dell’operazione, dovrebbe sottintendere una dichiarazione di nonDPA. Tuttavia il medico veterinario a maggior tutela della salute pubblica può ricorrere alla stesura di un consenso informato che attesti di aver informato il proprio cliente che l’animale è considerato da compagnia, ossia NDPA, meglio se identificandolo, sempre col consenso esplicito del proprietario, mediante tatuaggio nella parte interna del padiglione auricolare o applicazione di microchip.