Presentata mozione sulla farmacosorveglianza animale: FNOVI scrive all’On.le Vargiu

Presentata mozione sulla farmacosorveglianza animale: FNOVI scrive all’On.le Vargiu

Appresa della presentazione alla Camera una mozione parlamentare finalizzata ad impegnare il Governo ad esercitare azioni utili a migliorare la tracciabilità del farmaco veterinario, il Presidente FNOVI, Gaetano Penocchio ha scritto al primo firmatario della stessa, l'On Pierpaolo Vargiu, osservando che “la mozione fonda su un assunto non corretto e giocoforza non individua correttamente oltre che le responsabilità le azioni conseguenti. Resta evidente e sbagliato l’assunto che la responsabilità della movimentazione non corretta del farmaco sia a valle della prescrizione”.
Per la FNOVI il problema di fondo è che il farmaco non è tracciato nel periodo che precede la prescrizione, quando viene movimentato con (o senza) il solo documento fiscale, non è tracciato il movimento tra grossista e grossista o tra fornitore e grossista (o quello prescritto dal medico veterinario all’allevamento X e utilizzato all’allevamento Y). Altra criticità è poi costituita dai mangimi medicati, che sono a tutti gli effetti farmaci, ma la cui filiera è tracciata solo dalla ricetta veterinaria per il solo passaggio tra mangimificio e allevatore. Questi farmaci, proprio per le loro caratteristiche e per l’uso intrinseco che ne viene fatto, costituiscono il maggior fattore di rischio per l’insorgenza di antibiotico resistenza. Gli interventi mirati in questo ambito sono sempre risultati difficili a causa dei forti interessi economici in campo, e non può certo essere solo la prescrizione veterinaria elettronica la soluzione.
Nella nota si sostiene che non si può considerare controllo di filiera una attività che non parta dall’inizio della filiera stessa quindi dalla produzione, distribuzione e vendita (grossisti e farmacie), tenendo conto che in questa fase i farmaci si muovono liberamente con un semplice doc fiscale come una qualsiasi altra merce.
Per i vertici FNOVI leggere che la soluzione è “investire adeguate risorse nella formazione del personale veterinario e addetto alla catena dei controlli e delle verifiche del benessere animale anche attraverso la miglior definizione dei ruoli e delle funzioni del veterinario aziendale nel sistema pubblico” fa sembrare che i problemi della corretta movimentazione del farmaco veterinario siano generati dal medico veterinario: ma non è così.
Dopo una puntuale analisi del complesso problema e dei molteplici fattori che lo caratterizzano, la Fnovi ha manifestato la disponibilità “a costruire un percorso che elabori una strategia di risposta strutturata ad un problema di salute di cui non sfugge l'importanza”.