Il Centro faunistico di Terranova è a rischio chiusura: i medici veterinari contro il bando della Regione con il criterio del massimo ribasso

16/10/2017
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Alla soglia dei 20 anni di attività il Centro di recupero per la fauna selvatica di Terranova, in comune di San Canzian d’Isonzo, rischia di chiudere. La Provincia di Gorizia, che istituì il servizio, non c’è più ed il bando del Servizio Caccia e risorse ittiche della Regione Friuli Venezia Giulia ha deciso di fare un bando unico per tutte le province, sancendo il fatto che non sarà più necessario avere un Centro per provincia e aprendo alla strada a un Centro unico regionale ma, soprattutto ha di fatto puntato sul massimo ribasso del prezzo, 50mila euro per il territorio isontino, per la gestione del servizio nel 2018.
Come spesso capita in molte materie, il  bando non ha tenuto conto del lavoro fatto negli anni, dei risultati ottenuti, del numero di animali salvati, dell'eccellenza raggiunta. Unico parametro di scelta è stato il costo del servizio.
Di fronte a questa notizia l'Isontino è insorto ed il Presidente dell’Ordine dei medici veterinari di Gorizia, Giovanni Tel, ha sostenuto che “il territorio ha necessità di un punto di riferimento che finora è stato garantito con professionalità dai Baradel”.
I vertici ordinistici hanno sottolineato che per di più si tratta di un bando per il solo 2018 che rischia quindi di dover spostare gli animali più volte in un periodo breve di tempo, aggiungendo ulteriore stress a quello già presente o creandone di nuovo in quelli animali che ormai hanno come casa il centro non potendo essere reintrodotti in natura.
Il bando è stato vinto dall'Enpa di Trieste anche per quanto riguarda il goriziano.

Fonte: 
Ufficio stampa FNOVI
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