Sale l’allarme peste suina in Europa: due cinghiali infetti in Belgio

Nota della DGSAF sulla PSA
17/09/2018
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La Commissione europea ha confermato la notifica da parte del Belgio del ritrovamento di due cinghiali morti con tracce del virus a Etalle, località vicina al confine con Francia e Lussemburgo. Il Belgio è l’ottavo paese europeo a notificare casi della malattia innocua per l’uomo ma devastante per gli allevamenti. Ci sono timori che il virus possa raggiungere la Francia e la Germania, quarto produttore al mondo di carni suine.
Il Ministero della Salute italiano (DGSAF) ha diffuso una nota in argomento ai Servizi Veterinari per fornire indicazioni per prevenire l’introduzione del virus sul territorio nazionale, "nonché per la gestione di un’eventuale emergenza". Nella sua nota della Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari (DGSAF) si legge che "il ruolo del cinghiale non può essere sottovalutato". La consistenza delle popolazioni di cinghiali selvatici è infatti in aumento, uno scenario che - insieme ad altri fattori ecologici - può essere funzionale alla persistenza e alla diffusione del virus nell’ambiente.

Oltre ad un aggiornamento della situazione epidemiologica europea, la nota ministeriale fornisce  alcune raccomandazioni a salvaguardia del territorio nazionale, considerato che la Peste Suina Africana è "uno dei maggiori rischi sanitari che minacciano il comparto suinicolo, con conseguenze devastanti sul piano della mortalità e della morbilità" e che nonostante gli sforzi per raggiungere l’eradicazione recentemente intensificati e rimane endemica nella Regione Sardegna.
Da non trascurare il ruolo dell’esercizio venatorio nelle aree infette, con la possibilità che i cacciatori possano fungere da vettori meccanici del virus e/o possano trasportare al seguito carni infette degli animali cacciati. In relazione a tali rischio, le Associazioni venatorie sono state invitate dal Ministero ad attivare una capillare sensibilizzazione dei propri iscritti che potrebbero svolgere attività venatorie in aree interessate dalla malattia. A tal fine, la nota ministeriale rinvia alla consultazione della mappa delle aree a rischio.
Il Ministero della Salute ha inoltre divulgato un video realizzato da EFSA, Autorità europea per la sicurezza alimentare, con l’obiettivo di sostenere una serie di comportamenti corretti e promuovere le giuste precauzioni da adottare. 

Fonte: 
Ufficio stampa FNOVI
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