PROGETTIAMO IL RILANCIO E PROFESSIONE MEDICO VETERINARIA

22/06/2020
.

Il presidente Fnovi ha partecipato con gli altri componenti della Consulta delle professioni sanitarie all’ottava e conclusiva giornata di lavori di Progettiamo il rilancio a Villa Pamphilj, dove il Presidente Conte e i Ministri hanno incontrato  le parti sociali per un confronto sui progetti di rilancio del Paese.

Non eravamo negli ospedali, ma siamo una professione della prevenzione, siamo quelli che hanno assicurato la salute agli animali negli allevamenti, quelli che hanno garantito sicurezza e igiene ai prodotti di origine animale nelle sale di macellazione, di sezionamento, di lavorazione, nei caseifici, consentendo ai cittadini di disporre di alimenti sani e sicuri. Siamo quelli che non sono mai mancati nell’erogare salute ai 32 milioni di animali da compagnia presenti nel 52% delle case degli italiani – ha dichiarato Gaetano Penocchio.

Questo il nostro ruolo nella sanità animale, nella lotta alle zoonosi e nella sicurezza alimentare. In questa difficile ripartenza abbiamo il dovere di immaginare e suggerire interventi che vadano oltre le misure di sostegno che pur devono esserci, compresi i finanziamenti a fondo perduto che vengono resi disponibili alle imprese. Il settore veterinario ha bisogno di una governance adeguata all’importanza delle tutele che assicura e l’Autorità competente centrale è il Ministero della salute perché senza una chiara catena di comando non può esistere una gestione efficace. Le Direzioni generali del Ministero della salute vanno affidate a medici veterinari, va individuato un Chief Veterinary Officer che rappresenta il nostro Paese in rapporto ai CVO degli altri Paesi (tutti medici veterinari) e che non può che essere un medico veterinario.
Il CVO deve coordinare la rete di responsabili dei Servizi veterinari Regionali. Dove non esistono vanno previsti e non possono che essere medici veterinari.
Braccio tecnico scientifico e operativo la rete IZS gestita come 10 Aziende sanitarie.
Infine è necessaria l’attivazione presso il Ministero della salute di una Consulta tra i Direttori generali e CVO che si interfacci stabilmente con la professione privata rivolta sia agli animali da reddito che a quelli da compagnia.

Come ha dichiarato il premier Conte: "È il momento non solo di continuare a seguire l’emergenza e le necessità più immediate, ma questo è il momento di avere e di lavorare a un progetto chiaro per uscire dalla crisi. Un progetto coraggioso, condiviso, e ne dobbiamo anche approfittare - di qui l'opportunità - tramutare la crisi in opportunità per rimuovere anche gli ostacoli che hanno frenato la crescita italiana durante l’ultimo ventennio”.

La professione medico veterinaria deve essere parte attiva e proattiva di questa trasformazione in atto.
Sono quindi necessarie azioni coraggiose: vanno ripristinati gli organici del SSN impoveriti da troppi anni di tagli, in modo da non ridurre le garanzie di sicurezza per il consumatore e di non comportare rischi per gli operatori. E il problema degli organici non è solo della Dirigenza del SSN, ma riguarda anche la specialistica ambulatoriale in diverse parti del nostro Paese gestita in modo intollerabile.
Nel settore privato va promossa l’attività del veterinario aziendale, presidio di salute, anello di congiunzione tra produttori e Autorità competente, che compartecipa al sistema di classificazione del rischio delle aziende zootecniche.
Presupposto per la certificazione dei prodotti della filiera agro – zootecnico- alimentare, oggi popolata da sistemi di certificazione gestiti dai produttori con disciplinari diversi e qualche volta con modalità che non ne garantiscono il risultato. I risultati attesi sono il miglioramento del livello di benessere animale, la classificazione aziendale articolata su livelli obbligatori di condizionalità e livelli significativamente superiori alle «base line», certificazione di qualità, riduzione della diffusione dell’antibiotico resistenza e riduzione impatto su suolo, acqua e aria, oltre al miglioramento qualità agroalimentare.

Una riflessione va fatta anche relativamente al futuro della clinica degli animali da compagnia, arrivata a livello di competenza e di tecnologia non inferiore a quella della medicina umana. Nel nostro Paese sono arrivate le Corporate. In questo settore vanno attuate misure per evitare gli effetti distorsivi dell’attuale formulazione della legge sulla concorrenza.
Per far ripartire tutte le attività medico veterinarie nel contesto post Covid – 19, in un quadro di depressione economica, tagliare o ridurre l’IVA è necessario.

FNOVI!
iscriviti alla newsletter di