NEL NOSTRO PAESE SERVE UN CVO

14/09/2020
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Da domani il nostro Paese, senza un intervento da parte del Ministro della salute, resterà orfana del Chief Veterinary Officer (CVO) ovvero del Capo del Servizi Veterinari: Silvio Borrello, medico veterinario, infatti lascerà la Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari del Ministero della Salute che ha guidato negli ultimi sei anni.

Per i non addetti ai lavori, il CVO oltre alle responsabilità sulla salute dei cittadini prima ancora della salute e benessere degli animali, ha responsabilità esterne nei confronti dell’economia italiana, del commercio, delle certificazioni, delle esportazioni, dei mercati. Oggi il settore degli alimenti è considerato al pari del settore del petrolio e del gas perché queste sono energie che sul piano sociale o sul piano economico sono fondamentali.

L’agroalimentare italiano è il solo comparto in crescita del paese, ed uno dei pochi settori che stanno resistendo in questo anno di pandemia.
Ma sfugge ai più il peso della professione medico veterinaria, sempre più centrale nella sicurezza, nell’ economia e nella politica.
Al CVO spetta, un compito non delegabile ad altra figura di garantire il coordinamento dei rapporti internazionali con l’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (OIE), con l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (FAO), con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO), con l’Unione Europea e le altre organizzazioni Internazionali.

Questo è un problema politico, l’assenza del CVO rende meno credibile la politica del nostro Paese nei rapporti internazionali.
Confidiamo nell’intervento immediato del ministro Speranza.

Photo by Matteo Vistocco on Unsplash

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