“Riteniamo che sia stato compiuto un atto molto grave, le cui motivazioni risultano poco comprensibili e che a nostro avviso rappresenta un passo indietro nella gestione della sanità pubblica veterinaria della Regione” ha scritto Penocchio in una nota indirizzata al Governatore della Sardegna.

Per i vertici della Federazione, la scelta operata dall’attuale Giunta non solo mortifica il ruolo pubblico istituzionale proprio del Servizio regionale veterinario e, con esso, la credibilità dell’Assessorato regionale della sanità sarda in questo delicatissimo settore, ma svilisce la specificità della professione del medico veterinario che sempre è presidio e tutela della salute pubblica, negando la dignità dei professionisti della medicina veterinaria pubblica, all’interno della quale, occorre ricordarlo, confluiscono la sicurezza alimentare, la tutela della salute e del benessere animale e la tutela ambientale.

Penocchio ha portato all’attenzione di Solinas l'urgenza di una riflessione in merito alla necessità di intervenire immediatamente, modificando con un successivo provvedimento l’art. 52 “Abrogazioni” della citata Legge di riforma del sistema sanitario regionale, sopprimendo quindi il punto contrassegnato dalla lettera d), inerente l’abrogazione dell'articolo 4 della Legge regionale 22 dicembre 2014, n. 34.

Ha ricordato che la Legge Regionale n. 34 del 2014 ha contribuito ad affrontare in modo innovativo e coordinato le problematiche sanitarie sancendo, con il percorso virtuoso per l'eradicazione della peste suina africana, l’avvio di una nuova era per la Regione Sardegna.

Penocchio ha concluso la sua nota auspicando un intervento volto a ripristinare la norma che vincolava la Direzione del Servizio regionale veterinaria al possesso di specifiche competenze professionali.

Le considerazioni espresse in argomento sono state condivise dalla FNOVI anche con il Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, e con Il Ministro della Salute, Roberto Speranza.