Una mattina come tante altre, un sopraluogo per verificare che l’allevatore avesse realizzato la risoluzione delle non conformità relative alla biosicurezza, rilevate e prescritte a fine aprile. Tre medici veterinari, nell’esercizio dei loro compiti di ufficio a tutela della salute e del benessere degli animali e, come non ci stanchiamo di ripetere, della salute pubblica. Marcellino Di Franco, uno dei colleghi, è stato aggredito verbalmente e fisicamente dall’allevatore. Questo accade con allarmante, inaccettabile frequenza. Bene attivare Osservatori sulle violenze, ma non più abbastanza. Perché la solidarietà al collega, che ha avuto anche la forza di denunciare l’aggressione non resti un dovuto ma limitato segnale, Fnovi chiede, con forza e non solo da qui, che tutti i portatori di interessi si attivino per porre fine a queste aggressioni. Non rispettare un pubblico ufficiale è un atto vile che dimostra non solo la rozzezza di chi lo compie ma anche il disprezzo delle leggi che sono alla base della società civile. I medici veterinari debbono poter svolgere i loro compiti e le loro attività senza soggiacere alle intimidazioni perché la tutela della salute pubblica è un compito complesso che non può essere soffocato dai soprusi.