Rens van Dobbenburgh, sempre the day after, ha giustamente definito eroi i colleghi e loro, con un’altra delle caratteristiche nelle quali ci riconosciamo, si schernivano prima di essere costretti a salire sul palco mentre venivano applauditi.
Occhi lucidi ne abbiamo? In abbondanza!
Il video messaggio dalla terapia intensiva e il discorso della portavoce della delegazione ucraina sono stati altri due momenti con il cuore in mano. Spesso alla GA si parla molto, si ascolta oppure si fa passare il tempo in qualche modo. Stavolta abbiamo fatto esperienza, ognuno secondo la propria sensibilità, come sempre.
Il programma della GA è stato comprensibilmente stravolto – come i partecipanti – da un’emergenza.
Proprio come accade nella vita, spazzando via, almeno per un po’, arroganza e aggressività.
Non dovrebbe essere necessario mangiarsi le mani aspettando l’arrivo dei soccorsi per capire il valore di ogni minuto  di ogni vita e della vicinanza ma sappiamo che non è così.
Chi c’era non dimenticherà certo questa GA. Soprattutto non dimenticherà il sollievo che portano le buone notizie dopo un grande spavento.

Ovviamente, anche se con toni pacati, restano le sollecitazioni al Board, che sarà rinnovato il prossimo giugno, per una modifica della struttura della GA.
Due giornate sono finanziariamente impegnative per le delegazioni e con buona probabilità il programma potrebbe essere svolto in una unica giornata.
La garbata (ri)proposta della Germania deve essere presa in considerazione dal Board FVE e sostenuta dai componenti della federazione.
Nel 2025 la FVE compirà 50 anni, tempo di festeggiare e fare anche qualche cambiamento.

Photo courtesy of  Heiko Färber.