La Consulta legittima l’obbligo vaccinale per il personale sanitario

Non c'è stata alcuna violazione costituzionale
02/12/2022
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L’obbligo vaccinale per il personale sanitario non è sproporzionato. E “non sono irragionevoli” le scelte del legislatore adottate in periodo pandemico. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale nel ritenere “inammissibile, per ragioni processuali, la questione relativa alla impossibilità, per gli esercenti le professioni sanitarie che non abbiano adempiuto all’obbligo vaccinale, di svolgere l’attività lavorativa, quando non implichi contatti interpersonali“.

Ugualmente non fondate – prosegue la Corte – sono state ritenute le questioni proposte con riferimento alla previsione che esclude, in caso di inadempimento dell’obbligo vaccinale e per il tempo della sospensione, la corresponsione di un assegno a carico del datore di lavoro per chi sia stato sospeso; e ciò, sia per il personale sanitario, sia per il personale scolastico”.
È quanto rende noto l’Ufficio comunicazione e stampa della Corte costituzionale, in attesa del deposito delle sentenze.
I giudici hanno ritenuto inammissibili e non fondate le questioni poste da diversi uffici giudiziari che chiedevano di bocciare i due decreti del precedente governo sull'obbligo di vaccinazione per alcune categorie professionali per contrastare la diffusione della pandemia. Non c'è stata alcuna violazione costituzionale.
Una decisione in linea con la giurisprudenza della Corte, che già nel 2018 si era pronunciata a favore dell'obbligo vaccinale.

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