La semplificazione amministrativa è davvero possibile?

A cura di Daniela Mulas
27/01/2023
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Gli adempimenti amministrativi (o adempimenti burocratici) sono percepiti per la maggior parte di noi come un ostacolo alle nostre attività.
Se da un lato è innegabile che un certo grado di burocratizzazione è necessario al corretto funzionamento della società e ad impedire comportamenti che potrebbero ledere la collettività, è altrettanto vero che quando la burocrazia – anche se perseguendo il bene comune – impone costi eccessivi o superflui finisce per rappresentare un’inefficienza che danneggia i cittadini, le imprese, i professionisti e la stessa pubblica amministrazione.

Tutto ciò aggravato dalla circostanza che la legge non ammette ignoranza e di conseguenza dovremo conoscere ogni e vecchio e nuovo adempimento che di giorno in giorno, di settimana in settimana di mese in mese viene reso obbligatorio dalle norme europee, nazionali e regionali.

In questa giungla è difficile orientarsi e la violazione di un precetto legislativo è dietro l’angolo pronta a crearci problemi più o meno grandi.
Quanto fin qui espresso pare ancora più assurdo se si pensa che da anni si professa la semplificazione amministrativa per agevolare la vita dei cittadini e dei lavoratori.
Ma nonostante le buone intenzioni del legislatore ogni volta si ha quasi l’impressione che le cose anziché semplificarsi si complicano sempre di più

Semplificare l’azione amministrativa deve voler dire tagliare passaggi procedurali, controlli, adempimenti inutili: in altre parole eliminare tutto quello che è superfluo o addirittura dannoso per un buon funzionamento dell’amministrazione.
Il problema è che spesso non si può tagliare, perché certi passaggi o adempimenti non si possono eliminare senza provocare danni maggiori dei vantaggi dell’eventuale semplificazione; in questi casi semplificare significa allora saper trovare modi diversi, più agevoli, rapidi ed economici per ottenere lo stesso risultato garantito da quel particolare passaggio procedurale, controllo, adempimento.
La semplificazione amministrativa deve essere intesa non come un fine, ma come un mezzo per migliorare il rapporto con l’amministrazione dei cittadini, dei soggetti economici, delle formazioni sociali nonché, ovviamente, di tutti coloro che operano all’interno del sistema amministrativo stesso.
Nel loro ruolo di Enti che agiscono quali organi sussidiari dello Stato, anche il sistema ordinistico dovrà fare la sua parte da protagonista di un cambiamento complessivo finalizzato a far diventare la propria azione più efficiente, efficace e appropriata.

La Federazione, anche per mezzo dell’azione degli organismi associativi ai quali aderisce (CUP, ProfessionItaliane) è impegnata in un percorso di accreditamento presso le istituzioni politiche al fine di rappresentare le difficoltà dei professionisti e promuovere l’adozione di politiche di riduzione degli oneri regolatori e di miglioramento della qualità della regolazione.
Tutti dovremmo fare uno sforzo per affermare il rilievo giuridico del principio di semplificazione, che implica che, in presenza di diverse possibilità, quella più semplice è non semplicemente la migliore, ma l’unica legittima.

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