IL PRINCIPIO DELL’EQUO COMPENSO HA LA SUA LEGGE: FNOVI AUSPICA ULTERIORI INTERVENTI

09/05/2023
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È in GU la Legge 21 aprile 2023, n. 49, in materia di equo compenso che rafforza la tutela dei professionisti per le prestazioni rese nei confronti di soggetti che, per natura, dimensioni o fatturato, sono ritenuti contraenti forti e pertanto in grado di determinare uno squilibrio nei rapporti con il singolo professionista.

Dopo un percorso lungo più di 2 anni si è chiuso l’iter del DDL sull’equo compenso per i professionisti. La Camera, nella seduta del 12 aprile 2023, ha approvato definitivamente il testo, che ora dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale entrerà in vigore dal 20 maggio prossimo.
La legge definisce come “equo compenso” la corresponsione di un compenso proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, al contenuto e alle caratteristiche della prestazione professionale, nonché conforme ai compensi previsti per tutti i professionisti. La riforma prevede che i compensi concordati siano aderenti a parametri proposti ogni due anni degli Ordini professionali e sanciti da Decreti ministeriali.
Le regole sull'equo compenso si applicheranno alle prestazioni rese nei confronti della Pubblica Amministrazione, delle imprese bancarie e assicurative e delle imprese con più di 50 lavoratori o più di 10 milioni di euro di ricavi.
È disciplinata la nullità delle clausole che prevedono un compenso per il professionista inferiore ai parametri, nonché di ulteriori specifiche clausole indicative di uno squilibrio nei rapporti tra professionista e impresa, rimettendo al giudice il compito di rideterminare il compenso iniquo ed eventualmente di condannare l'impresa al pagamento di un indennizzo in favore del professionista.
Il testo prevede che gli Ordini professionali debbano adottare disposizioni deontologiche volte a sanzionare il professionista che violi le disposizioni sull'equo compenso, come ad esempio accettare compensi non conformi ai Parametri di legge. Prevede inoltre la possibilità che il parere di congruità del compenso emesso dall'Ordine professionale acquisti l'efficacia di titolo esecutivo.
Presso il Ministero della Giustizia sarà istituito l’Osservatorio nazionale sull’equo compenso, cui partecipa un rappresentante per ciascuno dei Consigli nazionali degli Ordini professionali. L’Osservatorio esprimerà pareri sulle norme che regolano la determinazione dell’equo compenso e segnalerà al Ministero della Giustizia le condotte, le prassi applicative e interpretative in contrasto con le norme sull’equo compenso e sulla tutela dei professionisti dalle clausole vessatorie.
Lo spirito della legge è tutelare i professionisti nei confronti dei committenti forti, con cui è più evidente lo squilibrio contrattuale. La legge non si applica invece ai rapporti tra privati, che continuano ad essere regolati dalla libera contrattazione.
FNOVI al pari degli esponenti del mondo delle professioni, per quanto soddisfatta dall’approvazione della norma in commento, auspica ora un passo in più, cioè l’ampliamento della platea dei soggetti tenuti ad applicare l’equo compenso e punta a rendere il rispetto dei princìpi sull’equo compenso obbligatorio per tutti i committenti.

FNOVI!
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