Quella asimmetria informativa che caratterizza la relazione con gli utenti
Quella asimmetria informativa che caratterizza la relazione con gli utenti
La parola “professione” richiama alla nostra mente concetti come competenza, fede, ideali, lealtà, impegno, passione, libertà, rispetto. In tutto il mondo le libere professioni sono intrinsecamente associate a un interesse pubblico e, in particolare le professioni dell’area sanitaria, assicurano il funzionamento di un’infrastruttura volta a salvaguardare la salute dell’intera popolazione.
Tra le professioni della salute dobbiamo certamente annoverare quella del medico veterinario che, come abbiamo avuto modo di dire in più occasioni, si è evoluta nel tempo per seguire le esigenze della società ed oggi si caratterizza per essere sempre più capace di generare valore pubblico.
Al pari delle altre libere professioni è infatti una componente di ogni società democratica e racchiude un notevole potenziale di crescita per l’occupazione e il PIL del Paese, essendo in grado di recare un contributo essenziale alla prestazione di servizi altamente qualificati nel campo di «beni sociali» come la salute e, più in generale, di servizi per il pubblico.
I servizi prestati dai medici veterinari - liberi professionisti e dipendenti – sono l’espressione di attività complesse, che richiedono un alto grado di competenza e requisiti professionali ed etici particolarmente elevati.
A fronte delle elevate potenzialità intrinseche della professione del medico veterinario e del contributo reso allo sviluppo del Paese spesso accade che, proprio in ragione delle conoscenze specialistiche detenute dal medico veterinario, frequentemente il suo rapporto con l’utente è caratterizzato da una situazione di asimmetria informativa, in cui il professionista conosce la qualità e il valore delle prestazioni che può e intende erogare, mentre l’utente non sempre è capace di valutarne appieno il valore e l’adeguatezza rispetto alle proprie esigenze.
Al destinatario di tali prestazioni sembra mancare la necessaria consapevolezza per comprendere che, per rendere quel servizio, sono stati necessari investimenti di risorse umane, strumentali ed economiche che, nel caso del privato, sono a totale carico dello stesso professionista.
Da qui le soventi gratuite contestazioni espresse, per lo più sui social, nei confronti dei colleghi, le accuse infamanti che rendono difficile se non impossibile l’instaurarsi di quella fiducia tra utente e professionista che dovrebbe invece rimediare al quadro della asimmetria informativa alla quale ho accennato.
FNOVI, con l’obbiettivo di colmare questa distanza e per rendere giustizia alle attività svolte in scienza e coscienza dai medici veterinari, dialoga costantemente con le Istituzioni e con la collettività al fine di accrescere il riconoscimento sociale della nostra professione. I servizi del nostro settore riguardano aspetti essenziali per la vita, la salute delle persone, degli animali e dell’ambiente e FNOVI da sempre è impegnata a far comprendere a tutti questa peculiarità.