Intervista a Guerino Lombardi, Responsabile del Centro Nazionale di Referenza per la Formazione in Sanità pubblica veterinaria

09/02/2024
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1. Da qualche giorno ha preso avvio la fase di registrazione dei soggetti erogatori della formazione degli operatori ed i professionisti degli animali. Nel decreto del Ministero della Salute 06 settembre 2023 abbiamo apprezzato il coinvolgimento di tutte le articolazioni culturali e associative del nostro settore. Hai condiviso questa impostazione? Quali problemi pensi possano insorgere?

L’impostazione data dal Ministero della Salute, di concerto con le Regioni, di dare spazio a tutti quelli che già operano nella formazione veterinaria in maniera seria, è senz’altro da condividere. Altrettanto importante è stato anche nel DM 6 settembre 2023 il riconoscimento della figura centrale e indispensabile del Veterinario, che si possa far carico di trasmettere agli allevatori quello che è lo spirito del regolamento europeo in materia di sanità, benessere, biosicurezza etc.
Tra le possibili difficoltà c’ è la difformità dei valutatori che non sono stati identificati, se non come rappresentanti regionali e che dovranno avere competenze e capacità di valutare le proposte formative, i CV dei docenti, l’impostazione dei programmi. Le valutazioni potrebbero essere difformi da una regione all’altra, per questo si è compensato il rischio indicando un tempo limite per il silenzio/assenso (che, se troppo frequente, può far pensare però ad una carenza di valutazione).
Per gli erogatori ci potrebbe essere il rischio di erogare formazione troppo semplificata che gli stessi operatori percepiscano come inutile e burocratica oppure troppo complessa con informazioni non necessarie a chi lo riceve. Non si dovrà trascura la tracciabilità completa dei percorsi formativi attraverso la conservazione dei documenti per evitare contestazioni di poca serietà o, peggio, non riconoscimento della formazione erogata.
Infine, se in alcuni contesti dovesse mancare la formazione in specifici settori è previsto che le regioni organizzino corsi assemblando tutte le esigenze in un unico corso a danno della qualità formazione.
All’inizio la difficoltà sarà la numerosità dei corsi da approvare e una offerta formativa eccedente, passato il momento al contrario potrebbe essere difficile e sicuramente non remunerativo organizzare corsi per i pochi soggetti. L’aiuto in queste situazioni verrà dalla formazione a distanza sia in modo sincrono che asincrono che permetterà di appianare i problemi di bassa numerosità.

2. Fnovi sta operando per consegnare al medico veterinario la possibilità di erogare corsi con un programma standardizzato ai propri allevatori o chiunque ne farà richiesta. Allo scopo creerà un sistema informatico per gestire questa operazione. Fnovi da un lato colloquierà con i medici veterinari interessati, ha predisposto un breve corso informativo, produrrà materiale didattico, raccoglierà candidature e CV, creerà un interfaccia web per gestire la programmazione, la reportistica e la conservazione documentale. Dall’altro in qualità di erogatore colloquierà con la piattaforma nazionale così come previsto dal Decreto. Come valuti questa operazione in termini di opportunità e complessità?

La proposta mi sembra una ottima possibilità per quel contatto medico veterinario/allevatore che va mantenuto e rafforzato a tutto vantaggio di entrambi nella propria professione. Se FNOVI predispone un modello di corso per tipologia di operatore/specie e individua i criteri di competenza dei veterinari formatori il sistema informatico di fatto si occuperà:

- di censire i corsi proposti dai medici veterinari interessati e rigirarli alla piattaforma con tutti gli elementi che già sono previsti (dovrà solo copiare le maschere di inserimento) per l’approvazione
- di registrare gli allevatori/operatori/trasportatori presenti al corso
- di registrare l’esito del test
- di trasferire l’elenco dei formati in piattaforma.

È solo una impostazione minima che prevede ancora una parte cartacea (domanda di iscrizione e soprattutto consenso informato per la pubblicazione nell’elenco, nonché test eseguito da ogni partecipante).
Volendo parcellizzare molto i corsi sul territorio, questa sarà la vera complessità o ci si dota di una segreteria che raccoglie e aiuta i veterinari sul campo oppure ogni veterinario che si assume l’onere (ricordiamo comunque pagato) di organizzare il corso apprende gli elementi base per poter erogare il corso in modo corretto. Penso che FNOVI dovrebbe orientarsi verso la predisposizione a medio termine di un pacchetto di corsi FAD che possa soddisfare gran parte delle esigenze future.

FNOVI!
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