Atto intimidatorio a Reggio Calabria - Solidarietà di FNOVI ai colleghi
Atto intimidatorio a Reggio Calabria - Solidarietà di FNOVI ai colleghi
Esprimiamo tutta la solidarietà ai colleghi Erminia Miriello e Mario Chirico di Reggio Calabria oggetto lo scorso 30 agosto dell'ennesimo atto intimidatorio contro professionisti sanitari: ignoti hanno appiccato il fuoco arrecando gravi danni nella sala di aspetto e danneggiamenti in tutto il resto dell’ambulatorio e pubblichiamo il comunicato a firma del presidente dell'Ordine, Rocco Salvatore Racco:
Interpretando i sentimenti di tutto il Consiglio posso con certezza esprimere la vicinanza nostra e di tutta la categoria alla dott.ssa Erminia Miriello ed al collega dott. Mario Chirico, per anni collaboratore della stessa struttura.
Purtroppo la cittadinanza è quasi assuefatta dalle continue aggressioni verso la classe sanitaria ma Noi non possiamo soccombere di fronte ad ogni forma di attentato; lo dobbiamo nei confronti della nostra intelligenza, dei nostri studi, dei sacrifici giornalieri, dei nostri genitori che hanno investito in noi e non ultimo verso i nostri pazienti con i loro proprietari.
Conosciamo bene la collega Erminia Miriello, come libero professionista pura, come madre di famiglia, come persona estremamente corretta, tali azioni delittuose sono indegne per ogni società e meritano di essere trattati con la massima severità dalla Giustizia che soprattutto in questi casi deve essere severa e garantire la certezza della pena; sarebbe auspicabile una presa di coraggio della società civile che non deve restare nel limbo dell’indifferenza sperando, singolarmente, di non essere coinvolta.
Ai colleghi chiedo maggiore attenzione nell’esercizio della professione ribadendo che è fondamentale seguire le regole dettate dal nostro codice deontologico, dal vivere civile oltre che dal buon senso. Le azioni criminose verso gli operatori della sanità non sono tutte uguali, quelle verbali ed entro alcuni limiti quelle fisiche nel tempo scemano ma quando si distrugge una struttura con decenni di onorata attività si cancella ogni volontà di ripresa, si demoralizzano i collaboratori, le famiglie, la stessa categoria veterinaria
Per la prevenzione di tali aggressioni alla sanità (e non solo) non necessità la militarizzazione della società ma una unitaria presa di coscienza della classe politica che la deve smettere con le risse, sia interne che con gli altri poteri dello Stato, la deve finire con le decretazioni d’urgenza, ha il dovere di far rispettare quanto già prodotto e soprattutto garantire per chiunque la certezza sanzionatoria.
E’ questo per me un momento di rabbia e scoramento dettato dalla constatazione che la nostra provincia si sta desertificando in tutti i sensi; esiste la desertificazione determinata dai cambiamenti climatici ma, ben più grave nel tempo medio, quella culturale; i nostri giovani, le nostre risorse vanno ad arricchire altri territori più accoglienti, nazionali ed esteri.
Chi scrive ha la certezza che un Ordine di circa 280 iscritti – il nostro – vede decine di unità fuori regione o all’estero che prima o poi creeranno le condizioni per avvicinare a loro colleghi e conoscenti i cui esiti saranno spopolamento ed abbandono di realtà territoriali ricche di storia e cultura. Concludo questa nota di carattere meditativo, rinnovando la vicinanza ed abbracciando calorosamente Erminia e Mario, nella certezza che sapranno superare tale momento di difficoltà.