Francobolli da collezione e fiori recisi

01/03/2024
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Il primo Italian Pet Summit organizzato dal Sole 24 Ore in collaborazione con Purina e ASSALCOdello scorso 27 febbraio è stato un’interessante occasione per ascoltare tanti diversi punti di osservazione sul mondo degli animali di compagnia. 
La pet economy – come è stata definita – ha un valore enorme: 3 miliardi di euro all’anno con una crescita che non sembra essere rallentata dalla riduzione delle disponibilità economiche dei proprietari.

Al di là dei dati e delle cifre che saranno oggetto del prossimo rapporto ASSALCO, sono emersi alcuni elementi né nuovi né sorprendenti per i medici veterinari: l’importanza del rapporto tra umani e non umani, la presenza di uno o più animali da compagnia nel 45% delle famiglie italiane. 
Da tempo Fnovi parla delle differenze (e delle conseguenze) tra i concetti di curare e di prendersi cura ma è gratificante sentirlo affermare anche dal dott. Luca Bernardo - Direttore Dipartimento Medicina dell’Infanzia, dell'Età evolutiva e della Medicina di Genere A. O. Fatebenefratelli e Oftalmico di Milano - ASST Fatebenefratelli Sacco. 


Il prendersi cura non è solo un vezzo dei proprietari dei 65 milioni di animali da compagnia, è un diritto/dovere sancito dalla Costituzione con la modifica dell’Art. 9.
Allora appare ancora più stridente con la realtà che sulle prestazioni medico veterinarie l’IVA sia al 22% come per i beni di lusso mentre beni effimeri, come i francobolli da collezione e i fiori recisi, hanno un’aliquota ridotta al 10%.

Nel corso del convegno da parte degli intervenuti è stato ribadito quanto sia arricchente la relazione con gli animali familiari, terapeuti, mediatori alla diversità nell’educazione scolastica e promotori dell’inclusione. 
Quindi non possiamo che insistere nella necessità di permettere a tutti gli animali di avere cure adeguate e accessibili diminuendo la aliquota Iva e aumentando la possibilità di detrazione.
Pensare ad una medicina veterinaria per gli animali d’affezione pubblica è attualmente poco realistico data la grave situazione finanziaria in cui versa il SSN, per cui si dovrà incentivare il ricorso, come avviene nel resto dell’Europa, a forme di assicurazione sanitaria.

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