Note a margine dell'Edra Veterinary Summit

di Carla Bernasconi - Consigliera FNOVI
18/04/2024
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Il Veterinary summit organizzato a Roma da Edra si è aperto con l’analisi dei dati della ricerca di NewLine dove è emersa la crescente attenzione ai bisogni di salute degli animali domestici, anche complementari. “Una prima osservazione da fare” ha esordito Elena Folpini, Managing Director di NewLine RDM, “è che, al di là dei valori complessivi, la crescita costante del mercato, rilevante in modo particolare in farmacia, è il segnale soprattutto di un bisogno che è diventato più concreto per le persone. In questo senso, la veterinaria è oggi sempre più un driver significativo di ingresso e la farmacia, anche in questo ambito, resta il punto di riferimento per la salute”. La farmacia è il principale canale di riferimento. “Pesa l’80% del fatturato totale del paniere preso in considerazione e mostra una crescita, sia a valori sia a confezioni – rimasta costante negli ultimi 12 anni – che nel 2023 è di oltre il 10%; valore superato solo dall’online, che nell’ultimo anno realizza un tasso del 15%”.

Però alle parole soddisfatte dell’industria anche a motivo dell’incremento annuale dei prezzi, vanno affiancate quelle della professione. Una professione sempre più specializzata, innovativa, sulla quale sono enormi le aspettative e le richieste dei proprietari con le note conseguenze sui medici veterinari, sempre più ridotti nei numeri e nelle energie da spendere nel lavoro. La stessa professione che trova scarso ascolto da parte dell’industria e anche del mondo accademico. Una professione di cura per essere efficace e soddisfacente e per avere forti motivazioni ha bisogno di forza lavoro e di strumenti, farmaci compresi. 

Se è comprensibile l’entusiasmo dei produttori sulle possibilità di un mercato dall’eloquente nome di Pet economy, dovrebbe essere chiaro a tutti che le esigenze e le istanze della professione devono essere ascoltate. Parliamo di formazione ma anche di produzione di medicinali ad uso veterinario in forma farmaceutica che siano funzionali non solo alle vendite in farmacia ma anche e soprattutto al bagaglio terapeutico del medico veterinario.
Alla professione, sempre, viene chiesto moltissimo, non abbiamo dimenticato che venne ritenuta servizio essenziale durante le restrizioni per la pandemia e non manchiamo di ricordare che il medico veterinario ha un ruolo fondamentale nella tutela della salute globale.
Però non possiamo lavorare con la serenità e la concentrazione necessarie se le prestazioni hanno ancora una aliquota IVA da bene di lusso e se la carenza di principi attivi penalizza le terapie adeguate.
L’attenzione dei proprietari di animali da compagnia e la loro disponibilità all’acquisto di prodotti integratori compresi è certamente un elemento positivo ma l’industria deve dare ascolto alle esigenze dell’unica professione che può fare diagnosi e prescrivere una terapia.

Fonte: 
FNOVI
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