Consiglio Nazionale FNOVI: la relazione del Presidente

Non siate mai calmi!
23/04/2024
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Si sono svolti a Roma nel fine settimana appena conclusosi i lavori del Consiglio Nazionale della FNOVI che, come sempre, si è caratterizzato per i numerosi incontri/confronti/dibattitti che si sono alternati ai momenti più istituzionali: tra questi, prima fra tutti, la relazione del Presidente Gaetano Penocchio che ha preso avvio citando una famosa espressione usata da Hegel - “La notte delle vacche nere" - per contrastare tutte le concezioni che interpretano la realtà come "altro" da quella in cui viviamo e che separano il mondo del finito, del divenire, di ciò che continuamente nasce e muore dalla "vera" realtà.

E la realtà che Penocchio ha tratteggiata nella sua relazione si caratterizza del rilevante ‘cambiamento’, della profonda evoluzione nel tempo che la medicina veterinaria ha subito per adattarsi alle mutate e mutevoli esigenze della società.
Tanti gli aspetti affrontati nei capitoli che hanno scandito il suo intervento (1. Europa; 2. Autonomia e SSN; 3. Sanità digitale; 4. MV Aziendale; 5. L’Università; 6. Ripristino della natura; 7. Vet Capital; 8. Conclusioni): dalle affermazioni che integrano il manifesto che la professione ha redatto alla vigilia delle prossime elezioni del parlamento europeo dell’8 e 9 giugno 2024, ai rilievi sul regionalismo differenziato che in sanità significa sottrarre il diritto alla tutela della salute alla dimensione nazionale, sancendo il declino del SSN.
Forte è arrivato poi l’input rivolto ad ogni medico veterinario di fare della propria professione una professione migliore, senza aver paura di svolgere un’attività medica con conseguente assunzione di responsabilità professionale.
Ha stigmatizzato come l’applicazione del Decreto sul veterinario aziendale stia andando a rilento: a distanza di quasi 7 anni c’è ancora chi pone dubbi sulle responsabilità, si confondono attività e ruoli di verifica e di autocontrollo e ci si chiede chi deve pagare le prestazioni.
Ha accennato alla adozione da parte del Parlamento europeo della prima legge per ripristinare gli ecosistemi degradati sottolineando come sia stato riconosciuto che la natura rappresenta un paradigma ontologico che vincola il potere politico ed ha auspicato che una riforma istituzionale possa attuare un’azione per l’ambiente in grado di coinvolgere, in una fase di ascolto e di condivisione, le imprese, le associazioni, i cittadini e soprattutto i professionisti così da ripensare ad una produttività che metta la salute al primo posto e ponga la sostenibilità come orizzonte.
Interessante anche l’analisi del mutato mercato dell’offerta professionale. Il professionista-imprenditore è impegnato a bilanciare l’attenzione per la salute animale con la gestione economico-aziendale della propria struttura. Allo stesso tempo le corporate stanno continuando le loro acquisizioni. Molte le osservazioni relative a questa condizione che ha senz’altro dato dinamismo al mercato, nel contempo modificandolo e cambiandone le prospettive.
Accorate le conclusioni: partendo dall’assunto che non si lascia un segno nella vita degli altri se non si è mossi da una passione, Penocchio ha invitato a “non stare calmi”. Per raggiungere la referenzialità che merita, la professione ha bisogno di nuovi entusiasmi da lasciare in eredità ai colleghi più giovani, ha bisogno che gli attuali esponenti del mondo ordinistico continuino a mettersi in gioco, a mettersi alla prova perché la professione ha bisogno di tutte le sue espressioni.
Chi vuole rappresentare gli altri deve struggersi, turbarsi, battersi, sbagliare il meno possibile, e se del caso ricominciare da capo e buttar via tutto, e di nuovo ricominciare. Non siate mai calmi”.
Un lungo applauso ha sancito l’approvazione dei presenti.

FNOVI!
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