Nelle scorse settimane l’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani aveva portato a conoscenza del Dicastero vigilanze la circostanza di aver ricevute numerose segnalazioni che riportavano l’indebita richiesta di firma e timbro sulla prescrizione di medicinali stupefacenti, pena la mancata consegna della terapia prescritta.

Denunciando i disagi derivanti da queste condotte, oltretutto espresse in modo difforme tra le autorità competenti locali, ANMVI aveva richiesto un chiarimento che superasse le criticità realizzatesi.

Nel ricordare che la ricetta elettronica veterinaria ha visto la sua ufficializzazione nell’aprile 2019, la nota di risposta della DGSA ha richiamato i contenuti già espressi con la circolare prot. n. 0019051-05/08/2022-DGSAF-MDS-P quando il Ministero aveva chiarito che ““la ricetta veterinaria elettronica (REV) contiene tutti gli elementi previsti dal DPR 309/90. Pertanto, è da considerarsi valida la prescrizione emessa per il tramite del Sistema Informativo Nazionale della Farmacosorveglianza (Ricetta elettronica) e, soltanto nelle more dell’entrata in vigore del decreto legislativo di adeguamento della norma nazionale al regolamento (UE) 2016/429 (c.d. Decreto Prevenzione – Atto 382), se ne raccomanda la stampa, l’apposizione del timbro e della firma da parte del medico veterinario”.

Oggi questa raccomandazione deve ritenersi superata.