Papa Francesco e la “Cura” del Creato

di Orlando Paciello
24/04/2025
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Papa Francesco ci ha lasciato il compito di proteggere il Creato e come professione medico veterinaria non possiamo esimerci dal prendere in carico la croce di tutelare l’ambiente in tutte le sue forme. È scritto chiaramente nel nostro codice deontologico che include specifici riferimenti all'ambiente e all'etica professionale, sottolineando il dovere di tutela dell'ambiente, della salute umana e del benessere animale. Il Medico Veterinario è tenuto a rispettare la salute individuale, collettiva e l'ambiente, uniformando la sua opera alla salvaguardia delle risorse naturali. Questo include azioni di prevenzione e la responsabilità di orientare le scelte politiche per la prevenzione di rischi ambientali e per la salute umana.
Papa Francesco, nato Jorge Mario Bergoglio, è morto alle 7:35 del 21 aprile 2025. Aveva 88 anni ed era Pontefice dal 13 marzo 2013. È stato il primo Papa venuto dal continente americano, il primo gesuita, il primo a scegliere il nome ispirandosi a San Francesco, il primo a dedicare un’enciclica ai temi ambientali. “Laudato Si' (n. 197)  Abbiamo bisogno di una politica che pensi con una visione ampia, e che porti avanti un nuovo approccio integrale, includendo in un dialogo interdisciplinare i diversi aspetti della crisi”.

Papa Francesco sarà ricordato per la sua vocazione ecumenica, la promozione della giustizia sociale e la difesa del Creato. La sua vita e il suo Pontificato sono stati dedicati a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio e amore universale, in particolare verso i più poveri e vulnerabili.

Papa Francesco, sottolineava la responsabilità verso il creato come parte integrante della vocazione umana e cristiana. Egli richiamava l'importanza di custodire l'ambiente, rispettare la natura e prendersi cura delle creature viventi. Questo tema è particolarmente evidente nel suo discorso alle Nazioni Unite, dove affermava che esiste un vero "diritto dell'ambiente" e che l'abuso e la distruzione del creato sono strettamente legati all'esclusione sociale ed economica.

Papa Francesco evidenziava che l'ambiente è un bene fondamentale e che ogni creatura ha un valore intrinseco. Invitava a riconoscere i limiti etici naturali e a rispettare la legge morale inscritta nella natura umana. Inoltre, richiamava la necessità di un uso prudente e rispettoso delle risorse naturali, evitando la logica del profitto e del consumismo che deturpa la Terra.

La sua visione si ispirava alla fede cristiana e alla convinzione che l'universo sia frutto di un atto d'amore del Creatore. Custodire il creato, per Papa Francesco, significava non solo proteggere l'ambiente, ma anche promuovere la giustizia sociale e combattere l'esclusione, poiché i più poveri sono spesso le prime vittime della distruzione ambientale.
Questi concetti sono in linea con la visione espressa nell'enciclica "Laudato Si'", dove Papa Francesco invitava a una conversione ecologica e a un rispetto profondo per tutte le creature viventi.

Papa Francesco affrontava in diversi contesti il ruolo delle professioni e della scienza nella società evidenziando il loro ruolo cruciale per il progresso umano e la giustizia sociale.
La scienza, se ben utilizzata, può risolvere molti problemi che affliggono l'umanità, ma avvertiva anche dei pericoli legati all'uso irresponsabile della tecnologia e del potere.

Il Papa richiamava l'importanza di professionisti come i medici, gli infermieri, i veterinari, i ricercatori e altri lavoratori che, durante momenti di crisi come la pandemia, hanno dimostrato dedizione e solidarietà. Li definiva "persone comuni" che, con il loro servizio silenzioso, scrivono la storia e sostengono la società.

Inoltre, evidenziava la necessità di un'educazione di qualità per tutti, come base per lo sviluppo umano integrale, e richiamava i governanti a garantire condizioni dignitose per il lavoro e l'accesso ai beni essenziali. La scienza e le professioni, quindi, erano considerate per Francesco come strumenti per costruire un mondo più giusto e sostenibile.

Papa Francesco ha anche affrontato il tema delle nuove tecnologie evidenziando sia le opportunità che i rischi legati al loro utilizzo. Egli sottolineava che il progresso tecnologico, se ben utilizzato, può contribuire a risolvere molti problemi che affliggono l'umanità. Tuttavia, metteva in guardia contro l'uso irresponsabile e anti-umano della tecnologia, che può portare a squilibri socioeconomici, consumismo e distruzione del creato.

In particolare, il Papa richiamava la necessità di un approccio etico alla tecnologia, che rispetti la dignità umana e i limiti naturali. Critica era l'idea di una "élite onnipotente" che utilizza la tecnologia per dominare o sfruttare, e invitava a un uso prudente e rispettoso delle innovazioni per il bene comune.

“Maltrattare la natura è un peccato e come tale deve essere confessato e richiede conversione e gesti riparatori” Papa Francesco
ci ha lasciati il Papa di tutti!

Fonte: 
FNOVI
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