PREVENIRE È MEGLIO CHE CURARE: QUANDO UN MEDICO VETERINARIO VISITA REGOLARMENTE GLI ANIMALI ALLEVATI GARANTISCE LA SALUTE E IL BENESSERE ANIMALE

Position paper FVE
20/01/2021
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Da un'analisi del 2018 condotta da FVE in 24 Paesi dell'UE è emerso che solo nel  77,8% degli allevamenti vengono effettuate da parte di medici veterinari con finalità di prevenzione. Gli allevamenti di suini sono relativamente più visitati: in media l'83,8% degli allevamenti, per gli allevamenti di bovini, pollame e piccoli ruminanti, questa percentuale è stata rispettivamente del 79,4%, 79% e 67,7%. Esiste una notevole diversità sia per le tipologie di allevamenti, le specie allevate e i Paesi.

L'articolo 25 del Regolamento 2016/4291, che entrerà in vigore in aprile 2021, stabilisce che
1.   Gli operatori assicurano che gli stabilimenti sotto la loro responsabilità ricevano visite di sanità animale condotte da un veterinario, ove opportuno, in ragione dei rischi rappresentati dallo stabilimento in questione, tenendo conto:
a)           del tipo di stabilimento;
b)           delle specie e delle categorie di animali detenuti nello stabilimento;
c)           della situazione epidemiologica nella zona o regione per quanto riguarda malattie elencate o malattie emergenti a cui sono sensibili gli animali dello stabilimento;
d)           di qualsiasi altra sorveglianza, o dei controlli ufficiali pertinenti di cui sono oggetto gli animali detenuti e il tipo di stabilimento. Tali visite di sanità animale hanno luogo ad intervalli proporzionati ai rischi rappresentati dallo stabilimento interessato.

In sostanza l'UE richiede agli operatori di assicurarsi che gli stabilimenti tramite visite medico veterinario. Queste "visite di sanità animale" devono essere attuate in tutti i Paesi dell'UE entro aprile 2021 e mirano a rafforzare la salute degli animali migliorando la prevenzione delle malattie, in particolare la biosicurezza e l'individuazione delle malattie.
A tutt'oggi nessuna legge stabilisce i requisiti minimi necessari per l'applicazione uniforme dell'articolo 25 e senza norme di attuazione l'articolo rischia seriamente di essere applicato in modo incoerente o insufficiente negli Stati membri.

Il documento redatto dalla FVE spiega quale sia il valore aggiunto delle visite in allevamento: garantendo salute e benessere animale, prevendo le malattie, analizzando i dati raccolti, sarà possibile raggiungere obiettivi con ricadute positive e concrete sulla sostenibilità delle produzioni, la razionalizzazione dei costi, la gestione e prevenzione delle malattie soggette a denuncia.


Nel documento e nell’allegato I sono anche dettagliate e motivate le frequenze, secondo il principio della valutazione del rischio, delle visite periodiche nelle diverse specie animali.
Il veterinario aziendale – del quale Fnovi gestisce l’elenco pubblico e che ha sostenuto la creazione di questa importante figura  – e il suo ruolo nell’allevamento degli animali DPA coincidono perfettamente con le motivazioni e gli obiettivi elencati nel documento della Federazione Europea.

Fonte: 
FVE
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